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Sinner, Nadal è servito

Jannik Sinner, al di là delle sue straordinarie qualità tecniche, ha già sviluppato un paio di doti che normalmente maturano ben più avanti con l’età, non certo a 19 anni: la capacità di vincere anche quando non si è in giornata e l’abilità di far fronte senza problemi alla pressione di partire favorito, o peggio con gli occhi di tutti puntati addosso. Quella contro Ugo Humbert, che segnava il suo esordio al Foro Italico in questa edizione degli Internazionali BNL d’Italia, non era una partita semplice come molti si erano affrettati a rimarcare. Non lo era perché il francese è un giocatore di talento (per quanto non esattamente un vincente), perché c’era un precedente negativo risalente alle Next Gen Atp Finals del 2019, unico match di quella edizione perso dall’altoatesino, e perché in premio c’era un match da pelle d’oca contro il Re della terra, Rafael Nadal. VINCERE SENZA ESSERE AL TOP Eppure Jannik non ha tremato. Non ha giocato il suo miglior tennis, spesso è arrivato fuori tempo e ha pure dovuto recuperare un break di ritardo in avvio di secondo parziale, ma quando ha avuto bisogno di premere sull’acceleratore, lo ha fatto senza alcun problema e senza nessun dubbio. Mentre l’altro, Ugò, si prendeva un warning per coaching nel (vano) tentativo di capire come riuscire a cambiare volto al confronto, lui, Jannik, andava dritto a testa bassa verso l’obiettivo, senza curarsi troppo di qualche regalo (peraltro senza gravi conseguenze) concesso al transalpino. Del resto in questa prima parte di 2021, Sinner ha perso quasi solo dai grandi o dai giocatori nelle immediate vicinanze dei big: Novak Djokovic, Daniil Medvedev, Stefanos Tsitsipas, l’emergente (tardivo) Aslan Karatsev, Denis Shapovalov, o Hubert Hurkacz, che gli ha negato la gioia del titolo a Miami. Soltanto due volte, contro Bedene a Montpellier e contro Popyrin la scorsa settimana a Madrid, si è visto un Sinner sottotono, incapace di chiudere quando ne ha avuto la possibilità. LA RIVINCITA DI PARIGI “Quando ti alleni coi grandi – ha spiegato Sinner in merito alle sue esperienze con le stelle del Tour – vai lì per imparare. Da quando mi trovai a dividere il campo con Federer la prima volta qui due anni fa, è cambiato tutto se guardo a me stesso come giocatore, tanto nei colpi quanto nel fisico. Ma se mi osservo come persona, sono sempre lo stesso. Contro Nadal, sarà importante entrare con la mentalità giusta, come peraltro era accaduto al Roland Garros lo scorso anno. So che adesso ho più armi rispetto ad allora, poi però devi provare ad andare in campo e tradurre queste armi in qualcosa di concreto. Lui adesso mi conosce meglio, ci siamo allenati due settimane in Australia e diverse altre volte nei tornei. Gente come Nadal o Djokovic, inoltre, non vuole mai perdere contro nessuno. A maggior ragione, a loro di certo non piace perdere contro un ragazzino di 19 anni, ma io proverò a complicargli la vita, proverò a fargli male, molto male. Proverò a fare meglio rispetto all’ultima volta, poi vedremo cosa succederà”. IMPARARE DAI MIGLIORI Non è una dichiarazione di guerra, ma poco ci manca. È una dichiarazione di consapevolezza, che viene da un ragazzo con una capacità innata di pensare molto a se stesso e poco agli avversari, senza però arrotolarsi sui propri pensieri. Un 19enne con la testa di un 30enne, anche se forse non è giusto farne una questione anagrafica. L’allievo di Riccardo Piatti, per restare in tema di primi della classe, è molto simile al Nadal o al Djokovic di una quindicina d’anni fa: quando avevano l’età di Jannik, entrambi sapevano di avere la chance di diventare dei grandissimi, ma non per questo hanno smesso di ascoltare, di imparare dai migliori. Al contrario, proprio intravedere questa possibilità di fare della loro carriera una storia straordinaria li ha portati a lavorare giorno dopo giorno con convinzione, disciplina e attenzione ai dettagli. Tutto quello che oggi sta facendo anche Sinner, il quale pensa attentamente ogni volta che deve dare una risposta, non parla mai del campo, delle palline, del clima o della fortuna, rispetta gli avversari ma non perde troppo tempo pensando a quello che potrebbero fare. Sinner sa perfettamente che molto di quello che saprà costruire da qui in avanti dipende da lui, dalla sua forza e dalla sua testardaggine. Seguirlo in quest’ennesimo passo importante sarà un’altra esperienza preziosa da aggiungere alla collezione. L'articolo Sinner, Nadal è servito proviene da WeAreTennis. ...

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