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Sinner sgambetta un altro top 10: Rublev battuto a Barcellona, è semifinale

[11] J. Sinner b. [3/WC] A. Rublev 6-2 7-6(6) Nella sfida dello scorso ottobre a Vienna, si era ritirato dopo tre giochi per un fastidio al piede. Questa volta, nessun problema fisico si mette di traverso e Jannik Sinner supera in due set Andrey Rublev in poco più di un’ora e mezza. Un incontro non sempre caratterizzato dall’altissimo ritmo che ci si sarebbe potuti attendere, certo anche per un po’ di stanchezza di Rublev che arrivava dalla finale di Monte Carlo e aveva sofferto al turno precedente, ma una prestazione davvero convincente di Sinner sia per la solidità offerta nel primo parziale, sia per essere riuscito a tirarsi fuori da passaggi a vuoto di fronte a un Rublev sempre più competitivo nel secondo. Per Jannik, prima di servizio efficace e un dritto sempre pesante che, se è diventato fonte di qualche preoccupazione nella parte finale dell’incontro, è tornato letale nei momenti decisivi. E, a proposito di “decider”, questo è il dodicesimo tie-break vinto in stagione su quindici giocati. Quanto ai successi sui top 10, si sale invece a quota quattro dopo Goffin (Rotterdam 2020), Tsitsipas (Roma 2020) e Zverev (RG 2020). In totale ne ha già affrontato undici. WARM-UP – Rublev, dopo quattro titoli consecutivi negli ATP 500, aveva perso a Dubai solo da uno scatenato Karatsev in semifinale: troppo poco per decretare la caduta dell’impero su questa categoria di tornei per il rosso che quest’anno ha all’attivo 26 vittorie a fronte di 5 sconfitte che gli valgono il secondo posto nella Race, classifica in cui Jannik occupa il settimo posto, testimonianza del livello espresso in questo primo spicchio di stagione. Giovedì, Sinner ha invece messo ha segno la terza vittoria della stagione contro Roberto Bautista Agut, diventandone la bestia nera, un po’ il Rublev di Fucsovics (4-0 nell’arco di sei mesi). IL MATCH – Sinner, che ha scelto di partire in ribattuta, rischia subito al servizio con la prima che non entra, ma rimane solido nel palleggio approfittando degli errori russi. L’imprecisione di Rublev continua e, di fronte a un Sinner che si avvicina alla riga per poi tornare indietro sul lancio di palla, commette doppio fallo sulla palla break. Per consolidare il vantaggio, arrivano le prime smorzate, con il dritto, messe efficacemente in mostra già contro RBA, mentre il rovescio moscovita continua a regalare punti al nostro che, tuttavia, è poco incisivo rispondendo sul 30 pari, consentendo ad Andrey di rimanere in scia senza troppi patemi. Nonostante due drittoni del classe 1997 manchino il bersaglio di millimetri, Jannik deve cancellare la palla del 3 pari, missione che compie con il minimo sforzo piazzando la prima alla T. L’esito del game si somma ai cinque incontri della scorsa settimana e alle due ore e mezza necessarie per superare Ramos-Viñolas ventiquattr’ore prima; Rublev è poco lucido, non riesce a vincere un punto neanche dopo aver mandato l’avversario dalle parti degli ornamenti floreali e Sinner può dirigersi con autorità verso il 6-2. Solo metà delle prime in campo per entrambi, ma il n. 7 del mondo paga gli otto unforced di rovescio e un dritto innocuo rispetto al solito, ma soprattutto la maggior freddezza dell’azzurro sui punti pesanti. Il diciannovenne di Sesto sembra voler fare un po’ di accademia in apertura di secondo parziale, così Rublev può tornare a mettere un game a referto. I giochi scivolano via senza scossoni, con la prima di servizio che porta punti comodi al nostro e l’altro che non perde un “15” quando la mette. Non ne mette però abbastanza sul 3 pari e, cinico come nel primo set, il neo top 20 opera il sorpasso. Diventa però inopinatamente impreciso, Andrey pianta un paio di mazzate e rimette tutto a posto, compreso lo 0-40 all’undicesimo gioco, ringraziando anche per l’errore in risposta su una seconda appoggiata. Molto bravo Jannik a non rimanere sull’occasione mancata e, raggiunto il tie-break, parte centratissimo salendo 4-1. Ma ancora non c’è continuità, il dritto che nel primo set aveva fatto segnare un solo non forzato ora funziona a intermittenza; di nuovo, tuttavia, sono i punti che contano a fare la differenza e nel giorno di Sant Jordi è sempre Sinner a salire in cattedra e, annullato il set point in risposta, piazza il quarto ace che gli vale la prima semifinale sulla terra battuta, che è anche la prima in un ATP 500 (sesta in totale nel circuito maggiore). Ora aspetta il vincente del match fra Stefanos Tsitsipas e Felix Auger-Aliassime. Il tabellone completo di Barcellona ...

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