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Sinner uomo-derby, contro gli italiani è 11-0. E a Vienna la prima di servizio è da record-

Per la quarta volta su quattro Jannik Sinner ha sconfitto il suo grande amico e compagno di Davis Lorenzo Sonego. Una partita mai realmente in discussione, come raccontato dal nostro inviato a Vienna Federico Bertelli, in cui l’altoatesino non ha perso set. Era accaduto anche a Montpellier e allo US Open, mentre ad Halle il piemontese era riuscito a strappargli il primo parziale al tie-break, salvo poi capitolare nei due successivi. Il gioco di Sonego, evidentemente, si sposa piuttosto bene con quello di Sinner, che non ha problemi in risposta ed è molto abile ad aprirsi il campo da tutte le posizioni, costringendo Sonny a difese spesso disperate. Anche negli ottavi dell’Erste Bank Open si sono visti miglioramenti e tentativi di provare cose nuove da parte di Jannik, che come dichiarato in zona mista sta provando e imparando molto. “Sto gestendo meglio i momenti più duri e sto imparando a gestire anche la parte mentale durante la partita. Credo di essere molto attento a tutto ciò sto facendo. Se metto tanta attenzione e tanta mentalità probabilmente riesco a giocare un po’ meglio“ – ha ammesso il 22enne di Sesto Pusteria. Anche contro Sonego state moltissime le discese a rete, alcune delle quali davvero pregevoli e soprattutto molto efficaci. Ciò che balza all’occhio, tuttavia, è soprattutto una percentuale di prime in campo mostruosa da parte di Sinner, che da questo punto di vista a Vienna ha giocato le due partite migliori della carriera. Prima del torneo austriaco, infatti, Jannik non aveva mai messo più del 75% di prime in campo, mentre nei due incontri disputati a pochi chilometri da casa (con famiglia e amici al seguito) ha sempre servito la prima nell’80% dei casi. Contro Shelton ha stabilito il suo record personale, raggiungendo l’80,3% di prime in campo. Un primato che, tuttavia, non ha fatto in tempo a durare neanche 24 ore, abbattuto dall’82,8% servito nel derby con Sonego. Inoltre, quattro delle migliori sette prestazioni in carriera dell’altoatesino con la prima in campo sono arrivate nel 2023, segno di quanto il duro lavoro stia pian piano portando i suoi frutti. Oltre ai due match già citati, c’è da segnalare anche il 74,4% ad Adelaide (contro Kokkinakis) e il 73,2% a Shanghai (che non gli è comunque bastato per prevalere su Shelton). Le migliori 7 percentuali di prime in carriera by Jannik #Sinner82.8% vs Sonego (Vienna 23)80.3% vs Shelton (Vienna 23)74.4% vs Kokkinakis (Adelaide 23)73.7% vs Daniel (Aus Open 22)73.6% vs Ruusuvuori (Miami 21)73.2% vs Shelton (Shanghai 23)73.2% vs Purcell (Atp Cup 22) pic.twitter.com/5k0XvsVQol— Giorgio Spalluto (@GeorgeSpalluto) October 26, 2023 Non ci sono però soltanto i grandi numeri con la prima – con cui, per inciso, ha ottenuto l’84% e il 73% dei punti nei primi due turni di questa settimana. Grazie al successo su Sonego Sinner è arrivato a 53 vittorie in stagione (meglio di lui solo Alcaraz e Medvedev), eguagliando il miglior anno di Adriano Panatta (1975). Il classe 2001 è ad un solo passo dai 54 successi di Corrado Barazzutti, record assoluto per il tennis italiano maschile in un’unica stagione, registrati nel 1978. In caso di vittoria contro Tiafoe questo primato verrebbe pareggiato, mentre se il n°4 del mondo arrivasse in finale (dovrebbe battere uno tra Zverev e Rublev) raggiungerebbe quota 55, stabilendo un altro record. A soli 22 anni, inoltre, Jannik è appena diventato anche l’ottavo azzurro più vincente di sempre a livello ATP in singolare, salendo a 179 successi e superando così l’attuale capitano di Coppa Davis Filippo Volandri, fermo a 178. Il record di successi nel circuito maggiore appartiene a Fabio Fognini, attualmente fermo a 411, seguito da Adriano Panatta (392) e Andreas Seppi (386). Top10 italiani per vittorie nel circuito ATP Fognini 411 Panatta 392 Seppi 386 Barazzutti 317 Furlan 223 Gaudenzi 219 Bertolucci 198 Sinner 179Volandri 178Pozzi 175— TeIegrammiDiTennis (@TelDiTen) October 26, 2023 Per ultimo, ma non per questo meno sbalorditivo, bisogna citare anche il bilancio immacolato di Sinner contro tennisti italiani. A livello ATP, infatti, Jannik ha giocato 11 partite contro connazionali (sei delle quali nel 2023), vincendole tutte: quattro contro Sonego, due contro Musetti, una contro Travaglia, Mager, Fognini, Agamenone e Berrettini. Ancor più impressionante è la percentuale di set vinti/giocati, che ammonta all’88,9% (24/27). Gli unici a strappare un set all’altoatesino sono stati Gianluca Mager (Roland Garros 2021), Fabio Fognini (Roma 2022) e Lorenzo Sonego (Halle 2023), pur senza riuscire a portare a casa il match. Per quanto raro, però, è già accaduto che fosse un azzurro a fermare la corsa dell’attuale n°4 del mondo, anche se in tempi meno recenti. A tutti i livelli Sinner ha vinto 33 match su 37 contro connazionali, l’ultimo dei quali nel 2020. La prima sconfitta arrivò all’ITF di Casale Monferrato contro Giovanni Fonio (maggio 2018), quando Jannik era n°1480 del ranking. La seconda giunse un paio di mesi dopo per mano di Alessandro Petrone (agosto 2018), ancora sulla terra ma questa volta a Cuneo, con l’altoatesino ancora fuori dai primi 1000 giocatori al mondo. A livello Challenger l’unico a batterlo fu Andrea Arnaboldi, al secondo turno a Barletta (aprile 2019), il giorno dopo che Jannik aveva rimontato all’esordio un 6-0 subito da Gian Marco Moroni. Infine, l’ultimo italiano a prevalere su Sinner è stato Salvatore Caruso, al primo turno di qualificazioni di Cincinnati 2020, che ancora oggi rimane l’unica sconfitta per l’altoatesino contro un connazionale sotto di lui in classifica. La domanda, a questo punto, sorge spontanea: chi sarà il primo italiano a battere questo Jannik Sinner? Sicuramente servirà una partita perfetta, che potrebbe magari arrivare da un ispiratissimo Lorenzo Musetti su terra o dalla versione hammer di Matteo Berrettini su erba. Sarebbe anche molto interessante vedere uno scontro tra Sinner e Arnaldi, i due italiani più in forma in questo momento e tra i quali non ci sono precedenti. Certo l’impresa sarebbe notevole, anche perché significherebbe sconfiggere uno dei migliori in assoluto del panorama tennistico attuale. Ai posteri la sentenza di un compito ogni giorno più arduo. ...

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