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Todd Reid muore a 34 anni, fu campione a Wimbledon tra gli junior

Arriva una notizia orrenda a sconvolgere l’ultimo mese di tennis stagionale. Todd Reid, ex numero 105 della classifica ATP e soprattutto campione tra gli junior a Church Road nel 2002, è morto a soli trentaquattro anni. Le conferme sono arrivate direttamente da Tennis Australia nella giornata odierna, ma il povero Todd è mancato martedì 23 ottobre. Le cause del decesso non sono state rese note, almeno per il momento, ma secondo quanto trapelato nulla avrebbe a che vedere con circostanze sospette. Todd indossava i classici abiti del bambino prodigio, investito dalle luci dei riflettori e dai marchi degli sponsor che vedevano in lui un potenziale fenomeno, sportivo e mediatico, sin dalla prima adolescenza. E in effetti di qualcosa vicino al portento si poteva parlare. Nel 2002 Reid deflagrò tra gli under 18: dapprima conquistando l’ultimo atto nell’Open di casa di categoria, sconfitto dal francese Clement Morel dopo aver battuto un altro sponsorizzatissimo baby prodigio di nome Richard Gasquet in semifinale; poi trionfando a Wimbledon con vittoria finale su Lamine Ouahab e gli scalpi di Steve Darcis e Frank Dancevic colti nel percorso verso il titolo. Con un best ranking di numero quattro al mondo tra i giovanotti, Todd si approcciò alla (breve) carriera professionistica con fortune alterne: spesso infastidito da qualche infortunio di troppo, egli fu comunque per un discreto periodo numero tre d’Australia alle spalle di Hewitt e Philippoussis; esordì in Davis nel barrage del settembre 2004 contro il Marocco e sempre nel 2004, il suo miglior anno, colse il proprio best ranking al numero 105 ATP e giocò quella che con ogni probabilità resterà la partita più importante della carriera, persa al terzo turno di Melbourne contro Roger Federer. Il percorso tra i pro dello sfortunatissimo ragazzo di Sydney prese una piega scomoda molto più velocemente di quanto si potesse immaginare: contratta una scorbutica forma di mononucleosi, Reid fu costretto al ritiro nella tarda primavera del 2005 ad appena ventuno anni, e vinse il suo ultimo match nel Challenger di Torino battendo al primo turno Fabio Fognini. Seguirono tre tentativi di rientro: il primo, fugacissimo, nella primavera dell’anno successivo; il secondo, più convinto, tra il 2008 e il 2009, con una manciata di apparizioni nei Futures dell’estate australe (e una vittoria su un sedicenne Bernard Tomic); l’ultimo nel 2014, un solitario match disputato e perso contro il connazionale Gavin Van Peperzeel. Anche una volta infrantosi il sogno di diventare un campione, la passione viscerale per la pallina di feltro ha accompagnato Todd fino agli ultimi passi di una vita spezzatasi davvero troppo presto. ...

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Arriva una notizia orrenda a sconvolgere l’ultimo mese di tennis stagionale. Todd Reid, ex numero 105 della classifica ATP e soprattutto campione tra gli junior a Church Road nel 2002, è morto a soli trentaquattro anni. Le conferme sono arrivate direttamente da Tennis Australia nella giornata odierna, ma il povero Todd è mancato martedì 23 ottobre. Le cause del decesso non sono state rese note, almeno per il momento, ma secondo quanto trapelato nulla avrebbe a che vedere con circostanze sospette. Todd indossava i classici abiti del bambino prodigio, investito dalle luci dei riflettori e dai marchi degli sponsor che vedevano in lui un potenziale fenomeno, sportivo e mediatico, sin dalla prima adolescenza. E in effetti di qualcosa vicino al portento si poteva parlare. Nel 2002 Reid deflagrò tra gli under 18: dapprima conquistando l’ultimo atto nell’Open di casa di categoria, sconfitto dal francese Clement Morel dopo aver battuto un altro sponsorizzatissimo baby prodigio di nome Richard Gasquet in semifinale; poi trionfando a Wimbledon con vittoria finale su Lamine Ouahab e gli scalpi di Steve Darcis e Frank Dancevic colti nel percorso verso il titolo. Con un best ranking di numero quattro al mondo tra i giovanotti, Todd si approcciò alla (breve) carriera professionistica con fortune alterne: spesso infastidito da qualche infortunio di troppo, egli fu comunque per un discreto periodo numero tre d’Australia alle spalle di Hewitt e Philippoussis; esordì in Davis nel barrage del settembre 2004 contro il Marocco e sempre nel 2004, il suo miglior anno, colse il proprio best ranking al numero 105 ATP e giocò quella che con ogni probabilità resterà la partita più importante della carriera, persa al terzo turno di Melbourne contro Roger Federer. Il percorso tra i pro dello sfortunatissimo ragazzo di Sydney prese una piega scomoda molto più velocemente di quanto si potesse immaginare: contratta una scorbutica forma di mononucleosi, Reid fu costretto al ritiro nella tarda primavera del 2005 ad appena ventuno anni, e vinse il suo ultimo match nel Challenger di Torino battendo al primo turno Fabio Fognini. Seguirono tre tentativi di rientro: il primo, fugacissimo, nella primavera dell’anno successivo; il secondo, più convinto, tra il 2008 e il 2009, con una manciata di apparizioni nei Futures dell’estate australe (e una vittoria su un sedicenne Bernard Tomic); l’ultimo nel 2014, un solitario match disputato e perso contro il connazionale Gavin Van Peperzeel. Anche una volta infrantosi il sogno di diventare un campione, la passione viscerale per la pallina di feltro ha accompagnato Todd fino agli ultimi passi di una vita spezzatasi davvero troppo presto. ...

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