You are here

Tutte le altre finali italiane, prima di Sinner-Travaglia

A vedere un tennista italiano in finale in un torneo ATP ormai ci stiamo abituando. Negli ultimi tre anni è successo per ben 19 volte, con tanti giocatori diversi. Grazie a Jannik Sinner e Stefano Travaglia, ne vedremo però addirittura due, affrontarsi per il titolo del Great Ocean Road Open, uno dei due tornei ATP 250 che si giocano a Melbourne Park in preparazione agli Australian Open. Si tratterà del settimo derby azzurro nella finale di un torneo del circuito maggiore, il primo dopo quasi 33 anni. Insomma, sarà un evento storico che, insieme alle belle prestazioni della squadra di ATP Cup, rimarca quella che ormai è una vera e propria rinascita del tennis maschile italiano.  E non a caso le prime quattro delle sei precedenti sfide tutte azzurre nell’epilogo di un torneo ATP appartengono alla precedente epoca d’oro, quella degli anni Settanta. La prima, che corrisponde anche alla prima finale in assoluto con almeno un italiano in campo, giocata nel 1971 a Senigallia, vide imporsi in tre set (6-3 7-5 6-1) un giovane Adriano Panatta sul più esperto Martin Mulligan, australiano naturalizzato italiano. Panatta è stato protagonista vincente anche del secondo derby azzurro, giocato contro Paolo Bertolucci tre anni dopo sulla terra di Firenze. 6-3 6-1 il nettissimo punteggio a favore della leggenda romana.  Nel 1976, anno della sua storica vittoria al Roland Garros, ancora oggi l’unica in uno Slam per una tennista italiano, a Bastad, Svezia, sempre sul mattone tritato, andò in scena il terzo derby italiano in una finale, ma senza che lui fosse coinvolto. Tonino Zugarelli si impose in rimonta per 4-6 7-5 6-2 su Corrado Barazzutti, da poco ex capitano di Davis. Barazzutti però è stato capace di vincerlo un titolo contro un suo connazionale, 4 anni più tardi, a Il Cairo, contro Bertolucci, che nei derby evidentemente non ha mai avuto troppa fortuna, con il punteggio di 6-4 6-0. Prima di rivedere un’altra sfida azzurra nella finale di un torneo ATP passeranno sette anni. A rompere il digiuno sono stati Claudio Pistolesi e Francesco Cancellotti, nomi di minor rilievo nella storia del tennis italiano, con tutto il rispetto. Dopo una lunga battaglia sulla terra di Bari a trionfare fu un 19enne Pistolesi, che prometteva molto bene, per 6-7 7-5 6-3. L’anno successivo, ancora a Firenze, concessero il bis Massimiliano Narducci e Claudio Panatta, fratello minore e meno noto di Adriano. Vinse Narducci in rimonta, 3-6 6-1 6-4. Poi nulla, appunto, per 32 anni. Prima dell’impresa di Sinner e Travaglia, che giocheranno la prima finale tutta italiana fuori dalla terra rossa e la seconda finale italiana in un torneo al di là dei confini nazionali. Come si suole dire, in ogni caso sarà un successo. Il 69esimo di un tennista italiano in un torneo del circuito maggiore nella storia, il primo del nuovo anno 2021. Per il 19enne Sinner, la grande speranza del nostro tennis per un avvenire ancora più radioso, potrebbe essere il secondo di fila dopo quello conquistato a Sofia l’anno scorso. Il miglior viatico verso il difficilissimo match di primo turno contro Denis Shapovalov agli Australian Open. Per Travaglia, 29enne di Ascoli che nel 2019 è entrato per la prima volta in carriera in Top 100 e che nella difficile stagione scorsa è riuscito a confermarsi ad alti livelli, si tratterà di una prima assoluta in una finale del Tour. Che vinca il migliore quindi. Di sicuro vincerà il tennis italiano.  ...

Related posts

Leave a Comment

shares

By continuing to use the site, you agree to the use of cookies. more information

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi