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Un’altra vittoria per Sinner: battuto Kohlschreiber a Vienna. Thiem supera Tsonga

JANNIK SÌ –Ci ha preso gusto con questa cosa del vincere incontri anche nel circuito maggiore. Parliamo di Jannik Sinner che, dopo il bel torneo della settimana scorsa ad Anversa, piazza il suo settimo sigillo nel Tour ai danni di un Philipp Kohlschreiber che ha fatto ricorso a tutto il suo arsenale per tentare, inutilmente, di venirne a capo. Dimenticato in fretta lo scotto della sua prima semifinale e senza avere di fronte un pluricampione Slam, Jannik torna a mettere in mostra tutte le sue qualità. E, certo, anche le parti suscettibili di miglioramenti, peraltro ancora una volta ben compensate. aFa un po’ impressione che il buon Kohli abbia avuto bisogno di giocare le qualificazioni, ma poi ci si ricorda che la settimana scorsa ha spento 36 candeline, quindi ci sta che lo scorso luglio sia uscito dai primi 70 del mondo, una zona della classifica dove non tornava da ben tredici anni – roba che “qui era tutta campagna”. C’è curiosità di vedere all’opera Jannik contro un ex top 20 che ha il doppio dei suoi anni, gioca bene a tennis e a spesso ti surclassa, ma a volte perde lo stesso. Il diciottenne altoatesino è in tabellone grazie a una wild card e parte subito con l’intenzione di onorarla, così le tre palle break non sfruttate al secondo game sono solo le prove generali per il 3-1, con Kohlschreiber che sbaglia troppo, da solo o forzato dalla pressione dell’azzurro. Philipp cerca continuità nel suo gioco, sembra poter rientrare in fretta, ma dopo venti punti e qualche “numero” Jannik consolida il vantaggio. Si inguaia di nuovo poco dopo, il nostro, colpa di una di quelle volée facili che rischiano di diventare proverbiali. Eppure, non importa granché in questo momento, visto che i colpi a rimbalzo filano che è un piacere e il servizio si lascia sfoderare opportuno. Il vicino di casa (risiede a Kitzbuhel) prova a variare altezza, ritmo, rotazione, e qualche volta è premiato, ma il Sinner di questa sera non lascia troppo spazio, e soprattutto tempo, all’altrui inventiva, tra l’altro non esente da rischi. Quel break basta avanza per mettere al sicuro il primo set e ne trova un altro all’inizio del secondo, recuperando velocissimo una volée germanica scoccata con l’aria improvvida di chi “ecco come si fa”. Kohli non è però qui a buttare via incontri – non prima di averli quasi vinti, almeno – e il dritto frettoloso del diciottenne altoatesino restituisce il vantaggio. Con il rendimento della risposta in crescita, l’equilibrio si spezza di nuovo al settimo gioco e, tra un doppio fallo e un bell’anticipo di rovescio, Jannik torna avanti. Non c’è tempo per tremare sul 5-4, nonostante Kohlschreiber tiri fuori tutto per arrivare al 30 pari: con il settimo ace e uno scambio in controllo, Sinner si prende la vittoria che vale anche un giorno di riposo, nell’attesa del confronto fra Gael Monfils e Dennis Novak che designerà il suo prossimo avversario. Tra l’uscita di Copil e Monteiro e i punti di questo martedì, il rinnovato assalto alla top 100 è partito con il piede giusto, come testimonia quel numero, virtuale e temporaneo finché si vuole, che ha il dolce suono del 91. (in aggiornamento) ...

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