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US Open, Alcaraz: “Il mio livello è già buono. È bello poter divertire il pubblico, prima però viene la vittoria”-

Nella conferenza stampa susseguente il suo match di terzo turno con Dan Evans, Carlos Alcaraz si dice soddisfatto del livello raggiunto, pur sapendo di poter ancora migliorare. Inoltre, pensa a come potrebbe divertire di più la platea, soprattutto quella con la… bandiera spagnola. D: non so Carlos se tu abbia visto giocare Djokovic, era piuttosto tardi quando lui è sceso in campo. Ancora una volta Novak ha compiuto una grande impresa recuperando un match compromesso. Cosa pensi della sua attitudine a combattere in qualsiasi momento del match, non importa quale sia il risultato? Alcaraz: “ho visto i primi due set del match, poi ho dovuto andare a dormire. Ma quando ho spento la tv ero sicuro che lui sarebbe tornato in partita. È incredibile quello che lui sa fare: A trentasei anni riesce a replicare quello che faceva a venti. Di nuovo dobbiamo riconoscergli di essere uno dei più grandi di sempre”. D: hai passato i primi tre turni del torneo: a che punto è il tuo tennis oggi, sei soddisfatto del livello raggiunto? Alcaraz: “sì, sono contento. So che posso ancora migliorare ma mi sento bene e completamente a mio agio sul campo”. D: vincere i match ma anche fare qualche cosa di divertente per te e per il pubblico. Ti capita di vivere questo contrasto? Ci sono due anime in te che dialogano su questo argomento? Alcaraz: “devo dire che mi capita di pensare in questo senso. Sarebbe bello provare cose nuove, soluzioni originali per intrattenere il pubblico là fuori. Cos’è più importante? Certamente vincere è la prima cosa, però mi capita ogni tanto di rifletterci”. D: i tuoi avversari spesso parlano della varietà di colpi che tu puoi utilizzare e quindi della difficoltà di avere a che fare con te. Questa ampia scelta di possibilità è un obiettivo che tu hai da sempre o che hai sviluppato in tempi relativamente recenti, data la tua giovane età? Alcaraz: “ho sempre pensato in questo modo. Sin da quando giocavo i tornei under 14 o 12 mi chiedevo quale potesse essere la soluzione migliore: palla corta, dritto vincente, o anche una discesa a rete. Ricordo che era piuttosto difficile scegliere il colpo migliore. Oggi come oggi credo di riuscire a fare la scelta giusta in ogni situazione”. D: il tuo match con Evans è stato forse più duro del previsto e il quarto set è stato impegnativo. Hai per qualche momento pensato che il match avrebbe potuto sfuggirti di mano? Alcaraz: “sinceramente no, non l’ho mai pensato. Nel primo set ho perso qualche opportunità e il quarto è stato impegnativo, ma io ho semplicemente pensato a rimanere concentrato sul mio gioco e a ottenere il break il più presto possibile”. D: quando lanci le palline verso la folla giù nello stadio, cosa ti passa per la testa? Alcaraz: “cerco con lo sguardo delle bandiere spagnole: a volte sono ovunque, a volte ce ne sono poche. Cerco di lanciarle verso di loro!”. ...

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