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US Open: Carlos Alcaraz, prova di forza: eliminato Harris in tre set-

[1] C. Alcaraz b. [PR] L. Harris 6-3 6-1 7-6(4) È il solito Carlos Alcaraz: volitivo, determinato e capace di esprimere un altissimo livello, specie nei primi due set. La forza del giovane spagnolo si misura anche oggi da come nei momenti di difficoltà (non numerosi, in realtà) sia stato capace di tollerare la tensione, di resettare e ripartire punto per punto. Ed è un buon, a tratti ottimo, Harris quello che abbiamo apprezzato, e a cui dobbiamo la possibilità di aver visto in generale buon incontro, divertente, impreziosito da scambi di buon livello e soluzioni varie tra lob, palle smorzate e vincenti eseguiti in maniera egregia da entrambi i giocatori. Soprattutto ciò che si è apprezzato del sudafricano è l’atteggiamento positivo, volto a portare al massimo il proprio livello di gioco, anche mettendo in conto qualche rischio (leggi doppio fallo), dovuto probabilmente all’inevitabile necessità di giocare sul limite delle proprie chance per impensierire un giocatore che ha pochi paragoni in quanto a talento e status mentale. RIASSUNTO DEL MATCH “Era importante vincere in tre set”. Queste le parole di Carlo Alcaraz intervistato al termine dell’incontro. Eh pensare che in qualche momento il match sembrava poter proporre un andamento diverso, e non così scontato. Parte subito forte Carlos, intendiamoci. Ma nella ricerca della perfezione e della forza, il campione in carica mostra nei primi game anche una certa frenesia e un pizzico di disordine. Niente di grave, dopo due game con varie palle break spalmate tra il sudafricano e lo spagnolo, dopo 18 minuti il risultato è di 1-1. Il terzo game darà possibilità ad Harris di mostrare sprazzi del suo gioco, fa un bellissimo punto dopo una discesa a rete e mostra un servizio efficace. Sorride come un bambino a un parco giochi, sembra godersi la serata: comprensibile se si pensa a cosa significhi per il numero 177 del ranking giocare all’Arthur Ashe una partita di questo calibro. Il 4° game vede un po’ di repertorio Alcaraz, colpi plastici con smashate a rete, lob vincenti (che ignorano l’altezza di Harris 193 cm), schemi e colpi perfetti sul piano tecnico. Un livello di gioco così spudoratamente alto è il preludio al break, che arriva puntuale al 5° game, causa anche un doppio fallo di Harris, che purtroppo continuerà a perseguitarlo nei momenti clou della partita. Il gioco prosegue da qui anche con ottimi scambi, che però continuano a mettere alla prova Harris, fiaccato dalla necessità di mantenere sempre alto il proprio livello di gioco per non perdere terreno. Quanto a Carlos, mantiene il break fino al 9° game in cui serve ancora Harris. Parte subito in svantaggio il sudafricano, che poi fa suo un grande punto prima di cedere definitivamente. Sul 15-40 nuovamente un doppio fallo consegna il secondo break e il set ad Alcaraz, set che si chiude col punteggio di 6-3. Storia simile nel secondo set che vede i primi game un tantino più complicati per Carlos Alcaraz. Nel primo per esempio, Carlos è costretto a salvare due palle break per non cedere il game, nel secondo invece Harris terrà il proprio turno di battuta a 0. Ancora una volta però le premesse di un set combattuto non sono mantenute. Alcaraz vincerà infatti facilmente il successivo turno di battuta e riuscirà a fare break al successivo 4° game, portando il punteggio sul 3-1. Un successivo break al 7° game incrementerà il vantaggio del set, che in definitiva vedrà il numero 177 del ranking ATP fare suo un unico game, il primo appunto. Diversi gli errori del sudafricano nel secondo set, ben 3 doppi falli che continuano a pesare non poco nell’economia dell’incontro, in più una generale sensazione di stanchezza dovuta alle risposte eccellenti dello straripante avversario, che obbligano Harris a giocare il punto sempre “una volta in più” nella migliore delle ipotesi. Scambi massacranti in cui Alcaraz sembra a momenti quasi danzare intorno alla palla e muoversi per cercare, quasi come esercizio di stile personale, il miglior colpo possibile. Allungamenti, schemi, palle smorzate poi, e anche qualche ottima soluzione di Harris invero, contribuiscono a rendere la partita gradevole e divertente, nonostante la differenza di punteggio. Punteggio che sarà meno netto nel terzo set, che avrà una storia a sé. Forse per un piccolo calo di tensione di Alcaraz, o calo di zuccheri, chissà. Con lo spagnolo che provvede ad alimentarsi a seguito di un game in cui addirittura resterà a 0. Se i primi game vanno avanti senza che nessuno riesca a strappare il servizio, già il set appare più equilibrato, con Harris che sul parziale di 2-1 a favore e turno di battuta di Alcaraz, avrà anche due occasioni per il primo break della partita. L’ex numero 1 riuscirà a tenere il servizio ma due game dopo, sul risultato di 3-2 per il sudafricano, cederà un turno di battuta in cui, come anticipato sembrerà girare totalmente a vuoto restando a 0. Il momento negativo dura poco però, pochissimo, con Alcaraz che nel game successivo metterà subito una gran pressione portandosi sul 30-0 e facendosi poi però rimontare da Harris che continua a difendersi egregiamente dagli assalti di Alcaraz. Ma sul più bello, un doppio fallo (ancora) e una magia dello spagnolo che con una palla lunga rallenta il gioco di Harris cambiando l’inerzia dello scambio, valgono il contro-break Alcaraz. I game successivi vedono un gioco vivace e spumeggiante da parte dei due. Da sottolineare come la fiducia dovuta a un primo set in equilibrio si trasferisca nel gioco di Harris che impegna Alcaraz in scambi impegnativi e vari. Al termine I due si ritrovano sul punteggio di 6-6 al tiebreak che è già una vittoria per Harris e che induce in Alcaraz la volontà di non voler prolungare ulteriormente il discorso. TIE BREAK Il primo punto vale subito il mini-break Alcaraz, che subisce però subito un contro minibreak, con Harris che continua ad avere buone letture e lo spagnolo che poteva fare meglio su una situazione di campo semi aperto. Altro punto, 2-1 Alcaraz. Sul quarto punto, una seconda scarica di Harris e una gran risposta di Alcaraz valgono un altro minibreak per lo spagnolo: 3-1. Un ace di Harris però e un gran punto del sudafricano, con palla smorzata riportano il punteggio sul 3-3. Carlos alza allora il ritmo e fa suo il 4-3 e dopo non essere riuscito a rispondere alla palla successiva ottiene una gran risposta che vale un altro minibreak che si rivelerà decisivo. Carlitos ha infatti ora due opportunità al servizio, che sfrutta prima con una seconda coraggiosa e poi con una prima palla martellata. Così dopo aver mostrato per 2 ore e 28 minuti un tennis di altissimo livello (entusiasmante in alcuni momenti), Carlos Alcaraz avanza al terzo turno dello US Open, concedendosi anche di essere stato in qualche tratto della partita non perfetto. Nella consapevolezza più generale che perfetto, lo spagnolo, voglia esserlo davvero sempre. ...

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