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US Open: Ruud schianta Paul al quinto, Khachanov approfitta dell’infortunio di Draper-

[27] K. Khachanov b. J. Draper 6-3 4-6 6-5 rit. Epilogo sfortunato per Jack Draper che si infortuna a una coscia nel corso di un terzo set che aveva in pugno ed è costretto al ritiro dopo aver tentato senza fortuna di rimanere in campo. Ne approfitta per i suoi primi ottavi di finale allo US Open Karen Khachanov che, partito meglio, cominciava a essere in difficoltà di fronte a un Draper che aveva trovato il supporto dei colpi e soprattutto del servizio nel corso del secondo parziale. IL MATCH – Il 35% di prime in campo nel primo set è fatale a Draper che cede il suo primo turno di battuta e si ritrova rapidamente sotto 0-3. Non che vada meglio in ribattuta, anzi, saranno appena due i punti vinti nel parziale dall’inglese che rischia anche il secondo break prima di cedere 6-3. Nulla pare cambiare dopo la pausa e Khachanov passa avanti 2-1. Non consolida, però, perché Jack vince due scambi duri entrando con il drittone lungolinea, mandando un segnale forte e chiaro del tipo “ecco, adesso ci sono” che l’altro accusa fallendo di parecchio l’entrata bimane sulla palla break. L’equilibrio appena trovato prosegue fino al decimo gioco, quando Draper riesce ad approfittare di troppe seconde, entra negli scambi che gira poi a proprio favore e pareggia il conto dei set prendendosi l’ultimo punto a rete. I Il dritto russo regala nel secondo game della terza partita; una prima palla break viene ben annullata, seguita da Karen che fa il gesto di stare zitto a qualcuno e il pubblico non la prende bene, come dimostra la reazione degli spalti sul successivo gratuito. Sul vantaggio esterno Khachanov non controlla la volée e, seppur con alcune imperfezioni peraltro compensata dalle manate fuori controllo dell’avversario, il ventenne di Sutton sale 3-0. Karen muove il punteggio e si riprende il break al quinto gioco, ma al cambio campo Draper chiede l’intervento del fisio e poco dopo lascia il campo per il trattamento alla coscia destra. La pausa non giova al ventiseienne di Mosca che perde concentrazione e servizio, con il passante brit dopo un paio di gran corse a suggerire che il problema è rientrato, per quanto un cambio di direzione non sia sembrato proprio naturale. Draper serve per il set sul 5-3, ma si vede che qualcosa non va negli appoggi e soprattutto nel modo in cui cerca di abbreviare gli scambi e cede la battuta. Prova a rimanere in campo un altro paio di giochi, ma chiaramente non è più competitivo e, dopo un breve dialogo con il fisio, decide di ritirarsi. Peccato, ma Jack ha vent’anni e ci saranno altre occasioni per lui. Per Khachanov, invece, la sfida con il vincente tra De Minaur e Carreño Busta. [5] C. Ruud b. [29] T. Paul 7-6(3) 6-7(5) 7-6(2) 5-7 6-0 Ce la mette tutta, Tommy Paul, disputa un ottimo match ed esce tra gli applausi del pubblico amico, ma dopo 4 ore e 23 minuti il vincitore è Casper Ruud che, costretto al set decisivo subendo un break che pareva fuori portata statunitense alla fine del quarto, è rimasto impassibile e ha dilagato esprimendo “il mio miglior tennis dell’anno”. IL MATCH – I primi tre set sono decisi da altrettanti tie-break a cui ognuno dei due contendenti arriva cedendo un turno di battuta. Se nel primo Ruud si era involato sul 3-0 per poi farsi riprendere al settimo gioco, nelle due successive frazioni è stato Paul quello a tentare lo strappo (“sembrava che riuscissi a brekkarlo solo subito dopo aver perso il servizio” dirà Casper, “non un buon segno”). Troppo falloso nel primo tie-break, nel secondo Tommy rimane incollato nel punteggio e approfitta di un doppio fallo per andare a doppio set point, trasformando il secondo con l’accelerazione di rovescio in parallelo. Nel terzo, Casper è freddissimo anche se la mano che deposita dolce la demi-volée sembra parecchio calda, mentre il dritto made in Usa dopo il servizio si inceppa clamorosamente ed è 2-1 Norvegia. Nonostante il fantastico passante di dritto in corsa con cui Ruud tiene momentaneamente in vita l’undicesimo gioco del quarto set, tutto sembra apparecchiato per l’ormai solito tie-break, anche perché, dal secondo game, in risposta Paul non va neanche vicino a farsi pericoloso. Rimane invece molto ordinato, ha anche fortuna con il nastro su cui Casper avrebbe comunque potuto fare meglio (cioè tenerla dentro) e poi ipoteca un polmone con le rincorse che gli valgono lo 0-40, subito convertito in game&set. I due iniziano il quinto set e, dopo il break in apertura materializzato dal fantasmino che si fa scivolare di dosso il parziale evaporatogli tra le dita, si entra nella quinta ora di gioco. Il numero 7 del mondo tiene il campo come se fosse appena la fase centrale del primo set, però a un livello superiore. Il nastro sul vantaggio norvegese che manda fuori tempo l’avversario (“scusa, sono stato fortunato” dirà alla stretta di mano) significa 3-0 pesante e in pratica chiude il duello, anche se l’atletismo e il tennis espresso da Ruud non lasciavano neanche lontanamente intravedere un esito differente. The dream is alive for @CasperRuud98! The outlasts Tommy Paul in 5 sets. pic.twitter.com/rEh298Im6w— US Open Tennis (@usopen) September 2, 2022 Agli ottavi newyorchesi per la prima volta in carriera, Casper ha poi ringraziato “il pubblico meraviglioso, giocavo contro un americano ma è stato molto imparziale” e ora affronterà il lucky loser Corentin Moutet, che in quattro set ha messo fine alla favola di Pedro Cachin. In giornata c’è stata anche la sfida che decideva l’avversario di Matteo Berrettini, vincitore di Andy Murray, Alejandro Davidovich Fokina si è imposto per 6-4 5-7 6-4 6-4 set su Daniel Elahi Galan, il colombiano che al primo turno aveva estromesso Stefanos Tsitsipas e al secondo Jordan Thompson in un match da cinque set con qualche scintilla fra i due. Ci ha provato ancora, Galan, a trascinarla alla lunga distanza, ma nel settimo gioco della quarta frazione ha ceduto il break che gli era valso un promettente 4-1. Il game decisivo per l’esito del set e del match è il successivo, con venti punti giocati con la crescente consapevolezza dell’importanza di quella piccola, grande sfida nella sfida, con Davidovich che tiene dopo aver salvato tre palle break. ...

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