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Woodbridge e il Roland Garros posticipato: “Nadal andrà a Parigi, Federer agli US Open”

Una delle notizie più chiacchierate durante questa sospensione del tennis professionistico è stata la mossa a sorpresa della Federazione Francese che ha deciso unilateralmente di posticipare il Roland Garros al 20 settembre (con fine il 4 ottobre), vale a dire solo una settimana dopo la fine degli US Open. Oltre a tutte le vicissitudini “diplomatiche” già sviscerate in altri articoli (qui la risposta di ATP/WTA e della Laver Cup), questa scelta porta in dote anche qualche discussione di fantatennis. Se infatti entrambi gli Slam dovessero avere luogo nelle date attualmente stabilite, si solleverebbero discreti problemi di organizzazione e i tennisti stessi sarebbero i più coinvolti. Qualcuno potrebbe (e dovrà, eventualmente) fare delle scelte. Il caso principe è quello di Rafael Nadal, che nel 2019 ha vinto entrambi i tornei e si troverebbe dunque a difendere 4000 punti nel giro di cinque settimane. Che fare dunque? Saltare direttamente New York per preparare meglio Parigi, dove le possibilità di vittoria sono chiaramente migliori, oppure tentare il tour de force, sobbarcandosi partite, fuso orario e cambio di superficie? Anche Todd Woodbridge, ex grande doppista e sedici volte campione Slam in quella specialità (spiccano i nove titoli a Wimbledon), si è posto lo stesso interrogativo. “Cosa farà Rafael Nadal? Gioca gli US Open o si risparmia per il Roland Garros? Perché è verosimile che non si possano vincere entrambi uno dopo l’altro“, ha detto a Nine’s Wide World of Sports. “Gli US Open sono brutali in termini di calore e recupero, e il Roland Garros è tosto a causa della fisicità richiesta per giocare sulla terra”. L’ex tennista australiano ha poi allargato la riflessione anche a Roger Federer, il quale, oltre a evidenti preferenze di superficie, potrebbe anche essersi piccato per il torto fatto alla sua Laver Cup e probabilmente dunque salterebbe il Roland Garros. Molti tennisti comunque rimarranno quasi obbligati al doppio impegno, perché i punti e i soldi in ballo sono troppi. Resta però interessante tirare a indovinare le mosse di quei privilegiati che invece possono scegliere. “Si apre davvero la possibilità ai giocatori di scegliere l’uno o l’altro. La maggior parte no, ma mi aspetto che Roger Federer giocherà gli US Open e non il Roland Garros, mentre Rafa farà il contrario”. ...

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