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ATP Buenos Aires: gran rientro di Alcaraz, soffre il giusto contro Djere. Norrie rischia, in gran spolvero Lajovic-

L’ATP 250 di Buenos Aires, l’Argentina Open, per il secondo anno di fila si è vestito come ospite di un importante evento, non solo nel campo. L’anno scorso fu lo struggente addio di Del Potro, quest’anno è stato il tanto atteso rientro di Carlos Alcaraz, n.2 del mondo, che mancava sui campi dai quarti di finale di Parigi Bercy, dove perse con Rune. È lui il grande favorito del torneo, in un tabellone decisamente interessante, dove sono presenti anche Musetti (che esordirà stasera alle 22:30 circa contro Cachin) e Norrie, il cui esordio, molto meno atteso, si è rivelato decisamente più scomodo di quanto le previsioni portassero a pensare. [1] C. Alcaraz b. L. Djere 6-2 4-6 6-2 Tornare a giocare dopo quattro mesi non è mai facile, farlo sulla terra rossa contro un giocatore famoso per la sua solidità e che su questa superficie ha ottenuto 20 dei 24 quarti di finale in carriera (e il titolo più importante) come Laslo Djere, lo è ancor meno. Ma Alcaraz ha ancora una volta risposto da campione. Il risultato lascia infatti ben poco spazio all’immaginazione, con la partita del serbo che c’è stata solo nel secondo parziale, dove è riuscito a passare all’incasso con il suo cavallo di battaglia, il rovescio incrociato, che gli permette spesso di cambiare passo e andare dall’estrema difesa all’attacco, senza mai tentare però di prendere la rete. E proprio su questo, per larghi tratti del match, lo spagnolo lo ha pizzicato: cambi di ritmo, discese a rete, slice e palle corte, tanto serve and volley, per evitare di dare costanza al serbo, che da fondo è sempre un avversario temibile, e il desiderio di Carlitos certo non era di stare in campo troppo a lungo. IL TABELLONE COMPLETO DELL’ATP 250 DI BUENOS AIRES going the distance Laslo Djere rips a backhand winner to take the 2nd set against Alcaraz!#ArgOpen2023 pic.twitter.com/3myGmd0qUI— Tennis TV (@TennisTV) February 16, 2023 Il n.2 del mondo ha sbrigato la pratica in poco più di due ore, lasciando come sempre tanto materiale da highlights tra volée delicate e recuperi prodigiosi in difesa, che spesso sono arrivati in punti caldi come le palle break. Nonostante un set perso, è comunque difficile definire “tribolato” il rientro dello spagnolo, che negli altri due parziali non ha concesso nulla, neanche in termini di palle break a Djere, che ha dovuto fare gli straordinari per vincere un set in cui l’avversario non ha dato neanche il massimo, con qualche prima mancante di troppo e una resa non ottimale con la seconda. Quindi qualche ostacolo sì, ma che comunque costituisce una buona prova generale per testare condizioni e ambizioni dopo un’assenza tutt’altro che breve, e lo spagnolo l’ha superata a pieni voti. Affronterà ai quarti un avversario sempre ostico sulla terra, e anche lui serbo, come Dusan Lajovic, che ha vinto 6-3 6-1 contro Camilo Ugo Carabelli, in una versione quasi da 2019, che rispetto a Djere dà meno riferimenti e ha un gioco più tecnico e di fino, dunque test opposto per lo spagnolo, che ha vinto l’unico precedente all’Australian Open 2022. Drop shot perfection @carlosalcaraz #ArgOpen2023 pic.twitter.com/oPyAoZMk6j— Tennis TV (@TennisTV) February 16, 2023 [2] C. Norrie b. F. Diaz Acosta 4-6 7-5 7(8)-6 Se il rientro (ed esordio) di Alcaraz è stato tutto sommato comodo, non si può neanche lontanamente dire lo stesso della partita inaugurale di Cameron Norrie. Il britannico, tds n.2, ha avuto bisogno di tre ore spaccate per avere ragione dell’argentino Facundo Diaz Acosta, che ha onorato fino in fondo la sua wild card. Il n.191 al mondo, spinto dal pubblico di casa e incurante delle 179 posizioni di differenza, ha messo non poca paura al suo avversario, vincendo il primo set e andando due volte di un break sopra nel secondo parziale, arrivando addirittura a servire per il match. Lì però, quando le palline iniziano a pesare, l’esperienza e la qualità di Norrie sono venute a galla per rimandare indietro l’arrembante argentino e forzare la partita al terzo. Il set decisivo è stato l’unico in cui sia stato Norrie ad andare in vantaggio di un break, e ancora Diaz ha recuperato, per poi costringere il n.12 del mondo al tie-break, arrendendosi solo al secondo match point, dimostrando tanto cuore e tanto carisma. Belle percentuali in risposta alla seconda che certificano aggressività e voglia da un lato, dall’altro una prestazione al servizio (ma non solo) decisamente insufficiente del britannico, che ha sofferto fin troppo contro un avversario appena dentro i primi 200, rischiando decisamente più del dovuto e spingendosi ad un passo dal baratro, con la salvezza datagli più da inesperienza e tensione altrui che da veri e propri meriti. Prendendo il buono è stato comunque un test probante, che ben introduce anche su cosa dovrà lavorare sulla terra il n.2 del seeding, che affronterà ai quarti un altro argentino, Tomas Etcheverry, spigoloso e regolare, dotato di buon servizio, vincente per 4-6 6-1 6-2 su Roberto Carballes Baena, in un match molto più serrato di quanto non dica il risultato. Il n.82 del mondo (best ranking) giocherà venerdì il primo quarto di finale in carriera in un torneo ATP, affrontando Norrie per la prima volta. IL TABELLONE COMPLETO DELL’ATP 250 DI BUENOS AIRES ...

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