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Due milioni di euro truccando le partite: 14 arresti in Spagna

Un bel colpo nella lotta al match fixing arriva dalla Spagna.  L’ha piazzato la Guardia Civil, sgominando una banda di base a Valencia che avrebbe generato oltre due milioni di euro di profitti illeciti. Ben quattordici gli arresti – secondo l’agenzia di stampa EFE – tra cui il braccio operativo dell’organizzazione, il trentaseienne Marc Fornell, che nel 2007 è stato 236 del mondo in singolare e 167 in doppio. In una carriera che non ha lasciato segni indelebili, si è messo in tasca un prize money di 230mila dollari che poi avrebbe cercato di arrotondare. Un paio di settimane fa, il suo ultimo match di doppio perso all’ITF di Santa Margherita di Pula. Al vertice dell’attività illecita – gli indagati sono una quarantina – un’organizzazione criminale armena che avrebbe preso contatti con tennisti spagnoli di basso livello e a fine carriera, convincendoli ad alterare lo svolgimento delle loro partite. Nella ricostruzione di El Confidencial, compaiono anche i nomi di altri semisconosciuti frequentatori di Challenger e ITF: Jordi Marsé, Marcos Giraldi (ex 463 ATP), Marcos Torralbo. La rete si basava sulla corruzione degli avversari, che potevano ricevere fino a mille dollari per indirizzare un singolo game a beneficio delle giocate live, cinquemila dollari per concordare l’esito della partita. Le scommesse avvenivano on line, attraverso una serie di profili intestati a persone non riconducibili ai giocatori. I trasferimenti di denaro hanno sfruttato il sistema Skrill. La TIU (Tennis Integrity Unit), si apprende dai media spagnoli, era da tempo sulle tracce di Fornell. ...

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