You are here

FEDERER TORNA SULLA TERRA E TSITSIPAS VOLA

Battendo Roger un tennis spumeggiante il greco si candida a un ruolo di leader carismatico. Ma il campionissimo è sempre vivo e vegeto, in grado di conquistare qualunque trofeo. Al punto di decidere di giocare di nuovo sul “rosso”. Al Roland Garros (e a Roma?) è atteso a braccia aperte di Enzo Anderloni  Signore e signori, state assistendo al cambio della guardia”: lo dice un certo John McEnroe ai 14mila della Rod Laver Arena invitandoli a salutare con un applauso Stefanos Tsitsipas, 20 anni, che si avvia negli spogliatoi dopo aver battuto Roger Federer, 37. Sono stati quattro set tiratissimi alla fine dei quali Tsitsipas l’ha spuntata giocando alla Federer: servizio, servizio e diritto, gran rovescio a una mano, frequenti discese a rete. Di questa propensione alla volée, il vecchio John, microfono in mano sul campo, l’ha pubblicamente ringraziato. E con quelle parole cerimoniali ha a suo modo identificato nel 20 gennaio 2019 una di quelle date storiche che segnano i momenti di passaggio. Il riferimento più diretto è il famoso match degli ottavi di finale di Wimbledon 2001 in cui Roger compì un gesto analogo: abbatté la statua di Pete Sampras. Dire che oggi Tsitsipas sta a Federer come Federer allora stava a Sampras completa un’analogia che rappresenta un bell’onere per il giovane Apollo greco. L’americano (di origine greca) con i suoi 13 Slam (allora primato assoluto) era all’epoca considerato uno dei ”più grandi di sempre”. Proprio come Roger oggi è ritenuto “il piú grande”. A completare il parallelo c’è da dire che quella partita non fu la fine dell’Era Sampras (avrebbe conquistato un 14º titolo agli Us Open 2002). E nemmeno il vero inizio dell’Era Federer (il primo Slam arrivò a Wimbledon nel 2003). Dunque l’ennesimo coro di ‘de profundis’ sulla carriera della svizzero è un’altra volta prematuro. Anzi, la sconfitta altrettanto prematura di Melbourne si accompagna con la buona notizia che The Swiss Maestro torna sulla terra. Quella rossa del Roland Garros. E, a rigor di logica, anche quella di Roma, ideale preludio allo Slam parigino e titolo di prestigio che ancora manca al “più vincente di sempre”. Sarebbe da sogno che la sua vittoria numero 100 arrivasse proprio sul centrale del Foro Italico. Il fatto che il campionissimo, 38 anni il prossimo 8 agosto, si stia avviando ad approfittare di una non lontana “quota 100” appare però oggi più naturale, meno doloroso e scioccante. È arrivato qualcuno che ha i colpi e la personalità per raccogliere uno scettro tanto pesante. Rileggendo questa sfida epocale non nei dettagli delle statistiche ma nei segni del gioco invisibile, nascosto nell’animo dei contendenti, si percepisce come il dominatore dell’ultimo ventennio fosse sceso in campo pensando di non essere il favorito mentre il vincitore delle ultime Next Gen Atp Finals era lì per cogliere il suo momento. Un’immagine su tutte: quella di Federer che inveisce contro se stesso per essersi fermato a metà strada nel rincorrere una volée smorzata (non troppo bene) dell’avversario. Il Roger dei vent’anni su quella palla sarebbe partito a razzo, sarebbe arrivato mezz’ora prima e avrebbe infilzato il greco anche colpendo col manico. Quello di oggi è scattato. Poi ha pensato che la volée sarebbe stata troppo difficile da raggiungere e dunque lo sforzo inutile. Infine, quando si è reso conto che avrebbe potuto prenderla facilmente, era ormai tardi. E si è urlato addosso. Forse lì si è reso conto che ormai è il suo istinto a essere conservativo: da buon ‘over 35’ non parte su ogni palla a tutta birra, come fosse la prima o l’ultima della vita. Questo ormai lo lascia fare a Tsitsipas. Che infatti non si tira indietro: non molla una boccia, gioca all’ultimo respiro sia in attacco che in difesa. Salva i break-point, i set-point. Picchia, smorza, schiaccia, rema con quella sua chioma da ‘Jesus Christ Superstar’ che secondo me Roger e Rafa gli invidiano di brutto. Si candida al ruolo di nuovo grande protagonista. E nessuno ha qualcosa da ridirire. Nemmeno McEnroe. Articolo tratto da SuperTennis Magazine n. 3 - 2019   Per scaricare il numero completo della nuova rivista settimanale potete CLICCARE QUI Registrandovi al servizio My Fit Score potrete riceverla automaticamente ogni mercoledì via newsletter. La rivista è scaricabile (e stampabile) in formato pdf.  SuperTennis Magazine – Anno XV – n.3– 23 gennaio 2019 In questo numero Prima pagina – Roger torna sulla terra Pag.3 Australian Open – Il candidato numero 1 Pag.4 Australian Open – Azzurri down under: ambizioni rinnovate Pag.6 Terza pagina – Confronti generazionali: quattro sfide storiche Pag.8 Focus Next Gen – Mikael, l’altro Ymer Pag.10 I numeri della settimana – 65 ace non sono… tutto Pag.12 Il tennis in tv – Caldissima Melbourne Pag.13 Wheelchair – I tre obbiettivi di Giulia Pag.14 In Italia – Tutti quanti hannola testa agli IBI19 Pag.15 Giovani – Junior Next gen Italia, si riparte a febbraio Pag.16 Circuito Fit-Tpra –Ecco come si scalano le classifiche Fit-Tpra Pag. 17 Racchette e dintorni – la nuova Instinct ha quattro facce Pag. 20 L’esperto risponde – Che cosa si puó fare per vincere in una giornata nera? Pag.22 ...

Related posts

Leave a Comment

shares

By continuing to use the site, you agree to the use of cookies. more information

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi