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Il miglior Nadal è ancora lontano, ma a Barcellona basta per sfidare Ferrer

da Barcellona, il nostro inviato Federico Bertelli Un Nadal troppo brutto per essere vero riesce comunque a portare a casa una partita nella quale, anche oggi, è sembrato di vedere in campo una delle sue peggior versioni degli ultimi 14 anni. Un leggere cambio di passo dal secondo set è stato sufficiente per accedere agli ottavi di finale e offrire a David Ferrer l’onore di un altro giro sulla ‘Pista Rafa Nadal’, dove con buone probabilità si concluderà il penultimo torneo dalla carriera del valenciano. Le preoccupazioni di Nadal invece, che i piedi ce li ha ancora ben piantati nel circuito, sono invece molto più contingenti e riguardano la ricerca di una condizione fisica sufficiente a difendere le vittorie della scorsa stagione dopo aver già steccato a Montecarlo.LA PARTITA – Nel primo set la prestazione di Rafa è da far cascare le braccia; lo spagnolo si limita a buttarla di la senza aggressività né profondità. Con rispetto parlando, sembra di vedere una partita fra due pallettari dei primi anni Novanta, nella quale è comunque Mayer quello che cerca di fare la partita. Alla fine del primo set Rafa terminerà con oltre il triplo degli errori non forzati rispetto ai vincenti (8 a 25), una dinamica quantomai inusuale. Mayer si rende conto poco a poco di avere un’occasione unica e dopo aver subito il break del 5-3, si riprende subito per firmare un contro-break immediato e annullare un primo set point sul 5-4 per Nadal. Si arriva così al tie-break con Nadal in vantaggio che arriva per altre due volte a set point, entrambi annullati con coraggio dall’argentino, che alla prima occasione porta a casa il tie break per 9 punti a 7. Nel secondo set Nadal sembra scuotersi un po’, e riesce ad essere più aggressivo nonostante qualche errore di troppo dovuto a un vento abbastanza fastidioso (anche sugli altri campi, specie nel match fra Kachanov e Pella, si assiste a un campionario sontuoso di stecche). Quantomeno adesso Nadal si dimostra incisivo al servizio – sia con la prima che con la seconda – e può vantare percentuali di trasformazione superiori al 70%; numeri che gli permettono di comandare il gioco più spesso, anche se non con la continuità a cui è abituato. Un break è sufficiente per portare il match al terzo. Il set decisivo comincia sul filo dell’equilibrio e si decide di fatto nel quinto game, nel quale Nadal ritrova finalmente il rovescio e da quel momento sembra liberarsi un po’ e giocare più liberamente. Un miglioramento di livello che risulta sufficiente per prendere il largo e chiudere 6-2; solo e soltanto nell’ultima frazione di partita, però, il bilancio vincenti-errori è stato favorevole (9-8 nel terzo set. La sfida con Ferrer mancava sulla terra battuta da parecchi anni, da Montecarlo 2014, quando Rafa si impose in tre set, mentre l’ultimo incrocio è stato il triste epilogo Slam di Ferru a New York. Risultati: [16] F. Auger-Aliassime b. M. Jaziri 6-3 7-6(6)[7] D. Medvedev b. [Q] A. Ramos-Vinolas 6-3 2-6 6-1M. McDonald b. [11] G. Simon 6-3 6-2[LL] R. Carballes Baena b. [WC] N. Kuhn 6-7(4) 6-4 6-2[WC] D. Ferrer b. [15] L. Pouille 6-3 6-1[1] R. Nadal b. L. Mayer 6-7(7) 6-4 6-2G. Pella b. [6] K. Khachanov 6-2 7-6(4)Il tabellone completo ...

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