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La crescita di Lorenzo Musetti: ecco i punti della sua esplosione e le altre vittorie azzurre contro i top5-

Lorenzo Musetti è l’uomo del momento nel tennis maschile italiano. I problemi fisici di Jannik Sinner e di Matteo Berrettini gli hanno facilitato la copertina, ma il carrarino si è imposto nelle prime pagine italiane e non solo per la recente crescita esponenziale, che l’ha visto entrare nei primi 25 giocatori del mondo e vincere il secondo titolo ATP a Napoli e culminata con la vittoria di mercoledì contro il n.4 Casper Ruud. Una stagione che ha visto l’allievo di Simone Tartarini crescere notevolmente sulle superfici veloci, investendo sulla crescita su questi campi nella prima parte dell’anno, giocando tornei come Pune, Rotterdam e Dubai anziché andare a rifugiarsi sull’amata terra rossa in Sudamerica. Esperienze che gli hanno permesso di esprimere un gioco decisamente più offensivo e redditizio, avvicinandosi notevolmente alla riga di fondo. Il primo titolo ATP ad Amburgo è stato uno dei punti di svolta della stagione insieme alla prima vittoria in Davis a Bratislava contro Gombos sul 2-2, quando doveva vincere per portare l’Italia alla fase finale. L’azzurro ha fatto un click dopo questi grandi successi, che lo hanno proiettato in un’altra dimensione. La svolta definitiva sui campi rapidi è arrivata a Firenze, torneo nel quale ha raggiunto le semifinali offrendo due prove estremamente convincenti contro Zapata e McDonald. Performance che hanno fatto da preludio al successo di Napoli: appena un turno di servizio perso in quattro partite e vittorie in due set contro giocatori forti come Miomir Kecmanovic e il nostro Matteo Berrettini. Risultati che possono suscitare diversi dubbi nella testa del capitano di Davis, Filippo Volandri. In questo momento è davvero difficile rinunciare a un Musetti in una forma così smagliante in singolare, vista anche la condizione di forma di Sinner e Berrettini. Il tennista toscano ha offerto la prova convincente in Slovacchia e si è ripetuto contro Gojo a Bologna: ha sempre dimostrato di essere particolarmente a proprio agio in questo tipo di manifestazioni, trovando ulteriori stimoli e motivazioni nel vestire la maglia azzurra e non vivendola come un peso. Il tabellone completo dell’ATP 1000 di Bercy con tutti i risultati Il quarto di finale raggiunto a Parigi-Bercy è il primo della sua giovane carriera e arriva a coronamento della crescita mostrata in tutta questa stagione e particolarmente nell’ultimo mese. Musetti è il primo italiano a giungere nei quarti di finale al Rolex Paris Masters dal 1991, quando ci riuscì Omar Camporese. Da quando è stata istituita la categoria Masters 1000 nel 2009, solo cinque italiani avevano raggiunto i quarti in un 1000 prima di Musetti: Fognini c’è riuscito tre volte a Montecarlo (nel 2019 vinse il torneo), una volta a Miami, così come a Roma, in Canada, a Cincinnati e Shanghai. Un quarto soltanto per Seppi, nella meravigliosa cavalcata a Roma nel 2012, così come per Sonego, sempre al Foro Italico nel 2021. Berrettini ha raggiunto tre volte i quarti 1000: a Shanghai nel 2019, a Roma nel 2020 e a Madrid lo scorso anno. Sinner ha all’attivo i quarti di Miami quest’anno e lo scorso, i quarti a Roma e a Montecarlo quest’anno. Nessuno ancora ce l’aveva fatta a Bercy. Il tennista di Carrara si è reso protagonista di una splendida vittoria contro un giocatore che occupa una delle prime cinque posizioni, Casper Ruud. Impresa riuscita a pochi eletti nel tennis italiano, solo a otto giocatori prima di Musetti: Sinner contro Alcaraz a Umago, Berrettini tre volte contro Thiem e con Zverev a Roma, Sonego contro Djokovic a Vienna e contro Thiem a Roma, Fognini contro Nadal tre volte, con Zverev, Nishikori, Del Potro e Murray, Bolelli contro Berdych a San Pietroburgo, Gaudenzi con Muster, Kafelnikov, Ivanisevic e Stich, Seppi con Nadal, Hewitt, Federer, Nishikori e Zverev, Barazzutti in dieci occasioni e Panatta in tredici. Con questo risultato Musetti è virtualmente al numero 23 del mondo, suo best ranking, ad appena cinque punti dalla ventiduesima posizione di Nick Kyrgios. L’azzurro vincendo contro Djokovic entrerebbe in top-20, se dovesse addirittura vincere il torneo arriverebbe alla posizione numero 12. La crescita verticale del carrarino è testimoniata anche dal computer: in questo momento è ampiamente una delle trentadue testa di serie dei prossimi Australian Open. I punti e il ranking a cui il toscano ha detto di tenere nella conferenza stampa odierna: la classifica è figlia dei risultati e se l’andazzo continuerà ad essere tale, non ci saranno limiti. Chissà se il numero 3 d’Italia ha già fatto un pensierino alle Finals torinesi già dall’anno prossimo… Giulio Vitali ...

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