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Laver Cup: Berrettini/Djokovic travolgenti, poi Nole arringa la folla: “C’è sempre una piccola speranza che Roger possa tornare”-

Europa – Resto del Mondo 8-4 M. Berrettini / N. Djokovic (EUR) b. A. De Minaur / J. Sock (WOR) 7-5 6-2 Si conclude amaramente la seconda giornata della Laver Cup 2022 per il Team World, dopo che per la prima volta in cinque edizioni della competizione la squadra capitanata da John McEnroe era riuscita a chiudere il primo giorno di gare in pareggio grazie a due vittorie arrivate nella sessione serale, con i due match in prime time della O2 Arena che sono entrambi appannaggio del Team Europe. Novak Djokovic, ritornato a disputare un incontro ufficiale dopo oltre due mesi dall’ottavo Wimbledon messo in saccoccia, è sembrato non essere stato ai box per così tanto tempo. Una versione tirata a lucido del campione a serbo, è andato di corsa nel singolare contro Tiafoe per poi ripresentarsi al fianco di Matteo Berrettini per il doppio conclusivo. I due protagonisti, nonostante non avessero mai giocato assieme e pur non essendo fruitori abituali del circuito di specialità – basti pensare che Nole non prendeva parte ad una partita di doppio, dalle finali novembrine di Madrid della scorsa edizione della Coppa Davis. Mentre Matteo quest’anno era stato impegnato soltanto tre volte nel tennis di coppia, ad inizio stagione in ATP Cup due volte con Sinner ed una con Bolelli racimolando però un solo successo -, hanno dimostrato di trovarsi a loro agio nel giocare uno vicino all’altro. Una sinergia dovuta anche alle loro caratteristiche tecniche, che ben si completano in un gioco di squadra: la robustezza da fondo della leggenda di Belgrado, e la puntuale copertura della rete dell’italiano; la risposta di Djokovic e il servizio di Matteo. Un’abbinamento riuscito anche grazie alla complicità fuori dal campo, Novak aveva già scherzato nell’intervista a caldo dopo il suo primo impegno di serata affermando: “Non vedo l’ora di poter parlare in italiano“. Bisogna comunque sottolineare, come forse la scelta di Alex De Minaur non sia stata la più corretta: l’australiano è stato di gran lunga l’anello debole del duo “rosso”. Ovviamente schierarlo questa sera era un premio per aver portato a casa ieri il punto contro Murray, tuttavia un compagno diverso forse avrebbe stimolato maggiormente un Jack Sock troppo spesso a corrente alternata. Per il doppista di punta di questo evento, si tratta solamente del terzo ko in doppio in 13 partite disputate. Europeri avanti 8 a 4, e nella giornata finale di domani agli uomini di Bjorn Borg basteranno due affermazioni – domani ogni singolo incontro varrà tre punti – per mettere le mani sul quinto trofeo consecutivo e lasciare ancora a bocca asciutta il Resto Del Mondo. IL MATCH – Il Team Europe decide di schierarsi con Djokovic a destra e Berrettini a sinistra, per dare la possibilità ad entrambi di potersi affidare al loro colpo migliore da fondo nella copertura della zona centrale del campo, la frazione nevralgica del rettangolo di gioco nella maggior parte delle soluzioni che vengono adottate in doppio. Gli “azzurri” si mixano molto bene, con il dirompente servizio del tennista romano e l’eccezionale capacità di ribattere del “muro” serbo. Nole e Matteo, pur essendo poco avvezzi alla specialità, partono alla grande centrando immediatamente il break nel secondo game: strappo che arriva agli albori della partita anche grazie ad un disastroso turno alla battuta di De Minaur. L’australiano si dimentica la prima negli spogliatoi, mentre Robo Novak innalza fin da subito i giri del motore in risposta. Il 21 volte campione Slam, come è accaduto anche nel singolare, mette in mostra già nel primo quindici utile la sua straordinaria abilità nel leggere il servizio altrui e così il povero Alex, nelle successive occasioni, è costretto a forzare la seconda inciampando in un doppio fallo che dà il là all’allungo dei ragazzi di Borg. Demon è certamente il giocatore maggiormente in difficoltà in campo, ma la situazione si complica ancora di più perché anche Sock inizia a sbagliare qualcosa di troppo. Il tennis del 30enne di Lincoln lo si conosce bene, è estremamente rischioso e quindi basta poco per inceppare il meccanismo: il campione di Parigi Bercy 2017 è alla continua ricerca della soluzione definitiva, sia nei pressi della rete al volo che da fondo campo con il suo drittone. Ma le gambe non vanno sempre come dovrebbero, e quindi molte volte arrivano errori marchiani. La tattica di Team World è dunque ben chiara, “sparare“ forte sull’uomo a rete appena si ha l’occasione; tuttavia gli europei prendono rapidamente la rete e si muovono perfettamente all’unisono quando devono intercettare al volo le fiondate avversarie. Pian piano però i giocatori in maglia rossa, riescono a far crescere sensibilmente la loro tenuta del campo: con Alex che riesce ad abbinare alla potenza del compagno, le sue variazioni. Ebbene, ecco che quindi si materializzano le prime difficoltà anche per Berrettini e Djokovic, con l’ex n. 1 del mondo che offre la prima palla break dell’intero match alla squadra proveniente dal Resto del Mondo, complice un doppio fallo. Matteo e Nole però si salvano da campionissimi, prima con Berretto che contiene al volo le sbracciate di Sock e poi con il 35enne di Belgrado che sigilla il 5-2 attraverso un portentoso dritto addosso a De Minaur. Capitan McEnroe tuttavia vede i suoi che non riescono ad uscire totalmente dalle sabbie mobili di un primo set per loro veramente molto complesso: nell’ottavo game i soliti problemi di smash dell’Aussie e lo statunitense che gli va dietro andando fuori giri in più di una circostanza, portano l’Europa ad issarsi a set point. Jack e Alex si salvano in qualche modo, e addirittura risollevano il morale di John rientrando clamorosamente in partita. Giunge, perfino a 0, il contro-break proprio quando il tennista italiano serviva per mettere in cassaforte il parziale: Djokovic è troppo statico, Matteo toppa incredibilmente uno smash ed è 5-4. I compagni di squadra di Re Roger non ci stanno e reagiscono veementemente, The Hammer si esalta al volo mentre Novak è solidissimo dietro: sul 30-30 però manca ancora il killer instinct alla squadra di casa, il dritto del sette volte vincitore di Wimbledon è eccessivamente affrettato. I due finalisti sui prati dei Championships 2021 stanno certamente disputando un doppio nel complesso migliore rispetto ai loro avversari, sia per qualità generale del loro tennis che per le possibilità che si sono creati: arriva un altro 30-30, grazie anche ad un nastro “fortunello”. Poi però soltanto grandi meriti per Berrettini e Djokovic: il nostro comanda meravigliosamente con lo sventaglio muovendo Sock per poi scaraventare lo schiaffo al volo. Secondo set ball, e allora ci pensa Nole esibendosi in uno spettacolare recupero spalle alla rete mediante un uso magistrale del polso: 7-5 Team Europe in 50 minuti di gioco. Nel secondo set, l’equilibrio si rompe nel terzo game quando sul 30-30, con l’americano al servizio, Berrettini alza un provvidenziale lob e ancora una volta ritorna l’incubo smash a tormentare il 23enne di Sydney, che manda largo il colpo. Il dritto affossato in rete da parte del bronzo olimpico in doppio a Rio 2016, fa il resto: un 3-1 che presto diventa 4-1 con Berretto che mette a referto il suo terzo turno di servizio senza concedere punti. Gli europei ora giocano sulle nuvole, al contrario si spengono fragorosamente gli avversari: emblematico il dritto in rete colpito in salto da Sock, un ghirigoro unitile che gli è costato il punto. Matteo è attentissimo a rete, Novak impenetrabile dalla linea di fondo: suggellato un secondo break nella frazione, 6-2 in 33 minuti. Europa conduce 8-4 sul Resto Del Mondo. LE PAROLE A CALDO DEI VINCITORI DJOKOVIC: “Per prima cosa, mi sono divertito un sacco. Non gioco spesso il doppio, è un gioco diverso dal punto di vista tattico. Ti devi posizionare anche in modo diverso in risposta. Devi comunque aver fiducia nel tuo compagno e trovare la strategia che va bene ad entrambi, il campo è più grande. Sono molto felice, Matteo mi ha aiutato tantissimo: ha uno dei migliori servizi del mondo. L’avvio della giornata è stato perfetto, due su due con singolo e doppio. Non potevano chiedere di meglio per la squadra europea. Sulla domanda riguardante che significato abbia giocare questo evento davanti a Rod Laver, Djokovic replica per poi concludere lanciando la bomba sull’incredibile come-back: “Il signor Rod Laver è uno de più grandi di sempre ad ver preso una racchetta in mano. Per me è un onore giocare davanti a lui ogni singola volta che mi capita, mi è successo parecchie volte in Australia. Il maggiore privilegio è stato ricevere il trofeo dell’Australian Open da lui, dalle sue mani. Apprezziamo tutto quello che ha fatto per dare il suo contributo al nostro sport. La storia del tennis è molto importante. Dove siamo adesso, anche a livello globale è per merito suo. Grazie ancora una volta Mister Laver per essere qui. Questa competizione è l’unica in cui puoi avere i rivali di una vita come compagni di squadra ed è per questo che ci divertiamo così tanto. Ci godiamo ogni singolo momento sia dentro che fuori dal campo, soprattutto quest’anno con noi quattro: Andy, Roger, Rafa e io insieme è un’esperienza unica. Infine voglio dire che c’è sempre una piccola speranza che Roger possa tornare e giocare ancora una volta. Fatevi sentire“. BERRETTINI: “Parla meglio di me l’italiano (sorriso generale, ndr). Gli ho chiesto parliamo in inglese o in italiano, e lui mi ha detto italiano. Per cui mi sentivo a casa. Spero non abbia capito le mie parolacce. E’ stato un grande onore per me giocare insieme a lui, nello stesso lato del campo. L’ho affrontato diverse volte ed è durissima, è molto più facile giocare avendolo di fianco. ...

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