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Marin Cilic il “Maestro” più perdente di sempre [VIDEO]

ATP Finals: Djokovic come da copione, Isner cede in due set ATP Finals: brutta partita, buona vittoria per Zverev Ogni anno i magnifici otto che si qualificano per la rassegna finale vengono ribattezzati “Masters”, “Maestri”, appropriandosi del vecchio nome che lanciò questo torneo nel 1970. Ma c’è decisamente un “Maestro” che è meno maestro degli altri. Sì, perché con gli altri Maestri almeno qui a Londra perde sempre. Si chiama, a dispetto del fatto che ha vinto uno Slam all’US Open 2014 e che ha giocato anche due sfortunate finali (Wimbledon 2017 e Australian Open 2018), Marin Cilic. Con il suo antico coach Goran Ivanisevic, vincitore di un Wimbledon e sconfitto in altre tre finali sempre a Wimbledon, Cilic è il più forte tennista croato di tutti i tempi eppure… Con la sconfitta patita 76(5) 76(1) con Zverev, il tennista di Medjugorje, ha stabilito un record di non poco conto: ha perso la bellezza di nove partite su 10. Rimediando anche stese memorabili fin dalla sua primissima partecipazione, cioè nel 2014 quando esordì contro Djokovic per beccare un 61 61 e proseguendo con Berdych per subire un 63 61 non meno umiliante. E sì che qualcuno ha ribattezzato il povero Berdych Perdych! Che dire allora di Cilic? Fu più…carino con Marin Stan Wawrinka che in mezzo a due 63 quell’anno del battesimo da Maestro gli lasciò almeno un 64 di consolazione. Un Cilic senza vergogna (scherzo eh…), si è ripresentato nel 2016 per fare 5 game con Murray, 63 62, per poi perdere in due set  almeno combattuti con di nuovo il generoso Wawrinka (76 76, ma facendo solo 3 punti per ciascun tiebreak giusto per non preoccupare lo svizzero) e lì ecco finalmente l’unica vittoria in 4 partecipazioni per il croato: la colse contro Nishikori. Ma, guarda caso, quella partita era però senza significato sia per Cilic, comunque eliminato, sia per Nishikori, comunque già semifinalista. Insomma la sua unica partita vinta nella 02 Arena da Cilic è stata una sorta di…esibizione, sia pur ben ricompensata dai 110.000 dollari che spettano al vincitore di ogni incontro. Una somma quasi esagerata. Due anni fa, all’insegna dell’”Errare humanus est, perseverare diabolicum” Cilic si qualificò nuovamente fra i Maestri. E come nel 2016 alla vigilia di una finale di Coppa Davis in cui la Croazia era protagonista. Due anni fa in casa contro l’Argentina di del Potro, quest’anno a Lille contro la Francia fra due weekend. Non so se è per questo motivo, la Davis, che allora Cilic aveva la testa altrove e che oggi non è stato da meno quando avanti 3-0 e con la pallabreak per il 4-0 con Zverev non solo non l’ha sfruttata, ma si è anche fatto riacchiappare e ha finito per perdere quel primo set al tiebreak, così come il secondo. L’anno scorso invece, senza l’alibi dell’imminente finali di Coppa Davis _ la giocarono Francia e Belgio – pur battendosi meglio degli anni precedenti il simpatico Marin perse tutti gli incontri in 3 set prima con Zverev, poi con Sock, quindi con Federer. in aggiornamento con le altre clamorose rimonte subite da Cilic negli ultimi 2 anni…   ...

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