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Nadal: “Finché tutti non possono viaggiare sarebbe ingiusto riprendere”

Nell’impossibilità di dialogare di persona con i principali attori del tennis mondiale, è difficile avere un’idea precisa di come stanno trascorrendo questa lenta fase di ripartenza dopo gli oltre due mesi di lockdown. Un piccolo aiuto ci viene fornito dal mezzo digitale. Oggi ho partecipato a una conferenza di Rafael Nadal su Zoom, che è durata circa mezz’ora e della quale allego audio integrale. Nadal ha confermato una certa insicurezza riguardo alla ripresa del tennis, della quale sapremo di più tra undici giorni quando dovrebbe essere resa pubblicata la decisione di USTA a proposito della disputa dello US Open. “Se mi chiedete di partire e giocare a New York, vi dico di no. Ma tra un paio di mesi chissà, non so come migliorerà la situazione“. Per lo spagnolo non si tratta solo di un problema di sicurezza individuale, ma della difficoltà di consentire a tutti i tennisti di spostarsi. “Fino a che tutti non possono viaggiare e partecipare ai tornei sarebbe ingiusto riprendere. Dobbiamo essere chiari e trasparenti, dare un esempio di serietà“. Se già qualche giorno fa aveva detto in una trasmissione di ‘France 3’ che si sta allenando poco, Rafa ha rimarcato il concetto. “Non mi sono potuto allenare granché perché vivo in un paese in cui siamo dovuti rimanere in casa per due mesi e mezzo. Sono rimasto chiuso in un appartamento e non ho un campo da tennis“. (in aggiornamento – a breve il pezzo completo) ...

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