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Negli Stati Uniti ci sono (almeno) due posti in cui si gioca ancora a tennis, nonostante il coronavirus

Gli irriducibili (e, lasciatecelo dire, anche assai imprudenti) del tennis ci sono ancora, anche in piena diffusione del coronavirus. Seppure incredibile, negli Stati Uniti – e più precisamente in Connecticut e a New York – ci sono ancora i soci e gli atleti di (almeno!) due club che non vogliono rinunciare al piacere della lezione di tennis o della partita, nonostante si trovino in una zona rossa (Trump ha dichiarato lo stato d’emergenza) e in piena epidemia da Covid-19. Lo spiegano Greg Moran, proprietario del Four Season Racquet Club a Wilton, nel Connecticut, e Todd Snyder, maestro di tennis a Brooklyn, in un reportage realizzato da Tennis.com. Moran e Snyder lavorano in una delle zone più colpite dal Covid-19 negli USA: Wilton si trova 30 miglia a est di New Rochelle ed è la prima città ad essere stata “chiusa” a causa della propagazione del virus. Anche se in questi club – tra i pochi al mondo ormai – si svolgono ancora le normali attività senza grandi stravolgimenti nella gestione degli allenamenti e delle partite, in realtà qualcosa sta cambiando. “In questi giorni ci si incoraggia toccandosi i gomiti e non battendosi le mani, e non ci scambiamo più le strette di mano” dice Moran, “e ci diamo il cinque con le racchette“. “Niente baci e abbracci” osserva Snyder. Insomma, una certa ‘distanza sociale’ è inevitabile anche in un campo da tennis; tutti cercano di starnutire nell’incavo dei gomiti e alcuni giocatori si presentano con mascherine e guanti, portandosi un cestino con prodotti per la pulizia delle mani. Eppure, nonostante tutto il mondo del tennis (e non solo) si sia fermato, qui i giocatori vogliono ancora scendere in campo. “Le mie lezioni non sono diminuite” afferma Snyder, “e anche i giocatori Over 60 vengono ancora a giocare“. Insomma, anche in questo momento di pericolo e di paura, pare che il campo da tennis venga ancora considerato un luogo in cui trovare benefici per il fisico e la mente. Per quanto riguarda gli incontri di singolare, i giocatori sono a distanza, separati dalla rete. In doppio, così come durante una lezione, ovviamente si è più vicini, si è nella stessa metà campo. Secondo Moran, ci si può adattare anche a questo: “Se devo spiegare a un allievo l’impugnatura continentale, di solito utilizzo la sua racchetta sistemandola nella giusta posizione tra le sue mani; ora lo spiego con la mia racchetta senza il contatto delle nostre mani“. Moran, che tuttavia non vuole lasciare nulla al caso, ha consultato un responsabile del servizio sanitario di Wilton e un medico esperto di malattie infettive per poter gestire al meglio l’attività sportiva durante il periodo di crisi: “Ho spiegato loro che stiamo continuando a disinfettare i locali e le attrezzature del club ed entrambi mi hanno detto di continuare così, indicandomi ulteriori suggerimenti“. The Corona Virus As the health and well-being of our players, their families, and our staff is our top priority, we…Pubblicato da Four Seasons Racquet Club su Venerdì 13 marzo 2020 Appena un paio di giorni fa, un post ‘tranquillizzante’ sulla pagina FB del club Sarà, ma in questo momento di rapida diffusione del Covid-19 in tutto il mondo e del conseguente grave pericolo, la prudenza non è mai troppa e la salute dovrebbe avere la priorità su tutto. L’Italia fino a questo momento è stata certamente più colpita, quindi si motiva facilmente la scelta di concedere gli allenamenti solo a 165 tennisti di ‘interesse nazionale’ (ma non sono mancate le polemiche). Per una volta, sarebbe forse d’uopo che gli Stati Uniti accogliessero uno dei nostri costumi e non viceversa. ...

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