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US Open: Nadal tranquillo agli ottavi, Chung ancora non è al massimo

dal nostro inviato a New York [2]R.Nadal b. [Q]H.Chung 6-3 6-4 6-2 La cosa migliore del match del pomeriggio, sull’Arthur Ashe tagliato in due dall’ombra, è stata rivedere in campo a questi livelli il coreano Hyeon Chung. Martoriato dai malanni fisici per oltre un anno e mezzo, l’ex 19 ATP (ora 170) è finalmente ritornato a far vedere almeno in parte quello di cui è capace. Ricordiamo che il campione della prima edizione delle Next Gen Finals di Milano è stato il primo, tra i Next Gen suddetti, ad arrivare in una semifinale Slam a Melbourne 2018, facendo fuoti Daniil Medvedev, Sascha Zverev e Novak Djokovic prima di arrendersi alle vesciche contro Roger Federer. Mica poco. Contro il Rafa Nadal di oggi non è stato sufficiente, e si può capire. Il percorso è a buon punto ma manca ancora un po’ di strada, soprattutto riguardo alla continuità. Certamente, il simpatico e occhialuto Hyeon non ha sfigurato. Un break per set, e i primi due parziali (6-3 6-4) vengono incamerati da Rafa senza dover strafare, ma giocando con molta attenzione in diversi momenti potenzialmente delicati. Per quanto concerne la gestione tattica delle partite, si sa, Nadal è un maestro indiscusso, e ne dà dimostrazione non concedendo nemmeno una singola opportunità all’avversario sulla propria battuta. Proprio il servizio, o meglio la bassa percentuale di prime palle (45%) è l’unica nota stonata nell’altrimenti buona prestazione dello spagnolo. Ma Rafa ha talmente tante armi a disposizione, dal super-dritto, al rovescio precisissimo e filante, agli attacchi ben portati verso la rete, da essere perfettamente capace di mascherare una giornata non brillante in un fondamentale. Dall’altra parte, Chung mette in campo le sue capacità di corsa e copertura degli angoli, un ottimo rovescio in recupero, qualche dritto incisivo, e in generale la bella attitudine alla lotta e alla pressione da fondocampo che lo avevano portato tanto in alto all’inizio dell’anno scorso. Ma sbaglia ancora tanto, troppo, se la cifra del tuo tennis è la regolarità, devi mettere l’altro nelle condizioni di rischiare per farti il punto, non avventurarti tu per primo in lungolinea rischiosissimi e senza senso, discese a rete. Nel terzo set, Nadal alza un minimo la percentuale di battute, pressa con cattiveria soffocante, e in 35 minuti la chiude 6-2 con un bel drittaccio a uscire dei suoi. Sessantesima vittoria allo US Open, bravo Rafa, un ingresso negli ottavi ottenuto in modo convincente, ora per lui il vincente tra Isner e Cilic. Nadal a fine partita: “Credo che lui quando stava bene ha già mostrato a tutti quando è forte, io so per esperienza personale quanto è dura tornare dagli infortuni, sono contento per lui, gli auguro una carriera senza altri malanni. I cerotti sulle ginocchia? Ormai non funzionano più! (risata). In realtà sto bene, però devo cercare di abbreviare gli scambi, essere aggressivo, giocare meno in generale, non ho più 25 anni. Ora sono agli ottavi, mi aspetta un avversario duro, che sia John o Marin, dovrò allenarmi bene e mettercela tutta. Il colore viola? Mah, non sapevo che fosse un simbolo di regalità, a me semplicemente piace. Il nero è ok per la sera, per il giorno sono meglio colori più vivaci. Ci fanno scegliere i colori un anno e mezzo prima, quando arriva il torneo di solito non mi ricordo più cosa avevo scelto!” ...

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