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Vai Jannik! Entusiasmante rimonta di Sinner a Sofia, è in semifinale

J. Sinner b. [3] A. de Minaur 6-7(3) 6-4 6-1 Una giornata iniziata con mille e più complicazioni è finita col mai scontato sorrisone di Jannik Sinner. Un primo pomeriggio pieno di imbrogli, quello del quarto di finale a Sofia contro Alex De Minaur, uno che gioca bene il suo tennis, si sa, ma persino capace di migliorare quando si tratta di ingarbugliare il sistema del tizio dall’altra parte della rete. Ci è riuscito anche oggi, a lungo, specie nel primo set vinto al tie break, difendendo l’impossibile e spingendo Jannik all’errore, soprattutto dalla parte dell’indomabile dritto. Il problema, tra i molti che il fenomeno da Sesto Pusteria pone ai propri rivali, sta nella sua spaventosa capacità di rimanere sul pezzo, di non sbracare se un set gira su due punti finiti male, di cominciare ogni punto come fosse il primo della partita. Anche in una giornata in pericoloso bilico tra il balbettante e lo spumeggiante, soprattutto con un dritto che evidentemente in Bulgaria non si sente a proprio agio. Eppure quelli forti per davvero sono forti mica per niente, e dunque, dopo un rovinoso tie break, Sinner ha strappato con i denti e col sudore un secondo set al rischiatutto, prima di prodursi in una terza partita impressionante, da stropicciarsi gli occhi, con De Minaur, pur sempre il venticinquesimo miglior giocatore del mondo, annichilito. Alex de Minaur – Sofia 2020 (foto Ivan Mrankov) E in effetti, assistente alla slavina di vincenti piombatagli addosso nella coda del match, lo sguardo dell’uruguagio di Sydney ricordava lo stesso visto nell’unico precedente andato in scena alle Next Gen Finals, trecentosessantasette giorni fa. Si giocava la finale, ma Jannik in campo era da solo. Ben fissi nella memoria sono rimaste le espressioni attonite, al limite un po’ spaventate, dell’avversario di oggi e di Lleyton Hewitt, incapaci di trovare un vago bandolo della matassa per provare almeno a giocarsela. Oggi c’è stato da soffrire molto di più, e forse proprio per questo è una vittoria che vale tutto l’oro che pesa. Domani, ad attenderlo nella terza semifinale maggiore della carriera, la terza stagionale, troverà Adrian Mannarino, tennista cerebrale dedito all’anticipo con il plus di un servizio mancino pestifero come pochi. Ma la via verso il primo duello finale della vita è aperta. (in aggiornamento) Il tabellone completo di Sofia ...

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