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WTA Indian Wells: Pegula rimonta un set a Giorgi in una partita schizofrenica-

(da Indian Wells, il nostro inviato) [3] J. Pegula b. C Giorgi 3-6 6-1 6-2 Camila Giorgi, croce e delizia degli appassionati di tennis italiani, ha illuso i nottambuli che erano rimasti alzati tutta la notte per vedere il suo match, o che forse si erano alzati presto sperando in una colazione con una vittoria che invece non è arrivata. Un bel primo set, e un’illusione che se n’è andata ancora più velocemente di quanto fosse arrivata, sommersa da una valanga di errori. “Forse ho esagerato – ha detto Camila subito dopo la partita – non so, forse ho incrociato troppo”. PRIMO SET – Partenza a razzo di Giorgi, che dopo aver rimontato il primo gioco da 0-40 si è involata subito sul 4-0, giocando come nelle sue giornate migliori. Pegula non riusciva a prendere in mano le redini del gioco e veniva sballottata da una parte all’altra del campo dalle accelerazioni della giocatrice di Macerata. Dopo un inizio quasi traumatico l’americana ha iniziato a insistere con il diritto incrociato ad aprirsi il campo per le accelerazioni di rovescio in cross, mettendo fine all’emorragia di punti e recuperando uno dei due break di vantaggio fino al 4-2. Giorgi è molto brava a rintuzzare il ritorno della sua avversaria, che si era procurata anche una chance per conquistare anche il secondo contro-break, ma grazie anche al diritto particolarmente deficitario di Pegula la tennista azzurra ha chiuso il primo set per 6-3 dopo 41 minuti di gioco. SECONDO SET – Come purtroppo è capitato tante volte nella carriera di Giorgi, il vento è cambiato nettamente e improvvisamente all’inizio del secondo parziale, quando Camila ha iniziato a sbagliare molto di più, favorendo l’avversaria che capendo il momento si è messa a giocare con grande regolarità. Pegula si è portata subito 3-0 “leggero”, sul 4-1 ha recuperato un game nel quale Giorgi era 30-0 e al servizio, chiudendo poi il set 6-1 in appena mezz’ora. TERZO SET – Con l’orologio che ormai aveva superato le 23 e il gioco che diventava sempre più simile a una slot machine, il terzo set iniziava quasi come il secondo: Pegula si portava 3-0 in men che non si dica, limitandosi a mettere la palla dall’altra parte della rete dato che in generale non tornava indietro. Nove punti consecutivi davano alla giocatrice di Buffalo un vantaggio piuttosto consistente, che veniva poi eroso da una sequenza di cinque break consecutivi, interrotti dall’ultimo game nel quale Pegula siglava la sua vittoria con un ace conclusivo per una partica francamente dimenticabile. ...

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