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WTA Madrid: Sabalenka prevale su Swiatek dopo una splendida finale. Secondo titolo in tre anni in terra spagnola-

[2] A. Sabalenka b. [1] I. Swiatek 6-3 3-6 6-3 Se il torneo maschile ha regalato giorni di grandi sorprese, lo stesso non si può dire di quello femminile, che da qualche tempo pare ormai aver ritrovato una regolarità sconosciuta per molti anni. Per l’ottava volta in carriera si sfidano Iga Swiatek e Aryna Sabalenka, con la polacca che giungeva alla finale odierna con un vantaggio di 5-2 nei precedenti e 3-0 sulla terra battuta, superficie su cui non ha mai perso nemmeno un set contro la sua avversaria. Se c’è un torneo sul rosso dove la bielorussa può seriamente insidiare la n°1 del mondo, tuttavia, è proprio il Mutua Madrid Open, che con le sue condizioni più rapide favorisce certamente lo stile della n°2 WTA. Tredici giorni dopo la finale di Stoccarda, vinta 6-3 6-4 da Iga, le due si ritrovano nuovamente faccia a faccia nella finale di un torneo che Aryna ha già vinto nel 2021, ma che alla sua rivale manca in bacheca. Questa volta l’esito è diverso, con Sabalenka che disputa una splendida finale, mantiene la calma sotto pressione e diventa la quarta giocatrice di sempre a vincere più di una volta il WTA1000 di Madrid, imponendosi 6-3 3-6 6-3. Prima di lei ci erano riuscite soltanto Petra Kvitova (3 titoli), Simona Halep e Serena Williams (2 successi a testa). Crolla dunque l’imbattibilità su terra di Swiatek nel 2023 (era 9-0 prima di questa finale), al cospetto di una Sabalenka stellare che conquista il suo quinto titolo ‘1000’ su sei finali disputate. È il tredicesimo titolo in carriera per la bielorussa, il terzo in questa splendida stagione e il secondo sul rosso. Numeri straordinari per lei nel 2023: 200 ace, 29 vittorie in 33 partite e 5 finali (non ci era mai riuscita in una sola stagione… e siamo solo a maggio!), con un divario in classifica accorciato a meno di 1750 punti. Contando i 3000 punti che Swiatek difende tra Roma e Parigi, la stagione su erba potrebbe aprirsi con una nuova n°1 del mondo. Primo set: Sabalenka più spavalda, Swiatek si incarta alla fine Fin dai primi scambi si capisce che sarà una gran finale. E non può che essere così se in campo ci sono le prime due giocatrici al mondo, che per la prima volta da Miami 2014 (quando si affrontarono Serena Williams e Li Na) si sfidano in una finale. Come se non bastasse, è soltanto la terza volta negli utlimi 40 anni che la n°1 e la n°2 WTA giocano contro due volte sulla terra rossa. Sabalenka vince il sorteggio e sceglie di partire in battuta, ma il game inaugurale è subito molto lottato. Nonostante l’elevato numero di seconde la bielorussa si salva, trovando da subito numerosi vincenti da fondo campo. Anche Swiatek in ogni caso non è da meno, perdendo solo un punto nei suoi primi due turni di battuta. Passato lo spavento del primo gioco, la bielorussa comincia a macinare gioco, lasciando le briciole al servizio e procurandosi per prima due palle break. Sotto 2-3, tuttavia, la n°1 del mondo riesce a salvarsi, aiutandosi con un gran dritto e soprattutto tre brutti errori della sua avversaria. La campionessa dell’Australian Open continua comunque a produrre gioco, comandando spesso lo scambio da fondo – specialmente con il dritto – e forzando l’errore della 21enne di Varsavia, che appare piuttosto nervosa. Nell’ottavo gioco arrivano altre due opportunità per Aryna che, questa volta, trova l’allungo. Il quarto break point complessivo è quello buono, frutto anche di un passaggio a vuoto di Swiatek, tradita dal suo colpo migliore. Tre errori di rovescio di Iga determinano di fatto il primo set: Sabalenka le strappa la battuata e tiene ancora una volta agevolmente, chiudendo 6-3. È il primo set che conquista contro la polacca sulla terra battuta, inaugurando la striscia di tre game di fila a testa che durerà fino al termine del match. Secondo set: il livello è altissimo, Swiatek comincia e finisce meglio La n°2 del mondo non riesce ad approfittare dell’inerzia favorevole e, per la prima volta in questa finale, deve cedere la battuta. Il toilet break tra i due parziali deve aver avuto un effetto benefico sulla campionessa uscente di Roland Garros e US Open, che perde solo un punto nei suoi primi due turni di servizio e sale rapidamente 3-0. In un match così equilibrato anche il minimo calo di tensione rischia di essere fatale: prova ne è il brutto secondo game giocato da Sabalenka, con tante seconde ed altrettanti errori, che permettono alla sua rivale di prendere il largo. Il quinto gioco del secondo set è tra i più belli della partita. Entrambe sparano quasi solo vincenti e ne piovono in particolare di rovescio: tre splendidi di Swiatek, tutti vicinissimi alla riga, ma il più bello e pesante di tutti è quello scagliato da Sabalenka sulla quarta palla break a sua disposizione. In questo game emergono tutti gli enormi progressi fatti dal punto di vista mentale da parte della bielorussa che, nonostante due risposte sul nastro su altrettante chance di contro-break, non si scoraggia, resta positiva e alla fine rimette la partita on serve. La n°1 del mondo continua ad essere insolitamente irrequieta, non riuscendo a trovare contromisure ad una rivale che ha quasi sempre preso il sopravvento. Sul 3-3 la polacca rischia grosso, ma con quattro punti di fila annulla due break point e si riporta in vantaggio. Qualche rimpianto c’è per la 25enne di Minsk – che ha da poco festeggiato gli anni in concomitanza con Carlos Alcaraz, scatenando il torta-gate – che nel gioco successivo viene investita dalle splendide risposte di Swiatek, che si riprende di forza il break e, poco dopo, pareggia i conti: 6-3. Terzo set: continuano i 3 giochi a testa, l’ultima striscia è di Sabalenka Set che perdi, toilet-break che trovi. Questa volta tocca a Sabalenka prendersi qualche minuto di pausa che, anche in questa occasione, pare sortire gli effetti sperati. Come ad inizio partita il primo game al servizio della bielorussa finisce ai vantaggi, ma con un ace di seconda Aryna parte avanti e crea subito un margine importante. Prosegue infatti la serie di 3 game di fila a testa, che ora spettano alla n°2 del mondo. Un dritto di Swiatek fuori di mezzo millimetro le consegnano un break in avvio, confermato con difficoltà nonostante uno migliori turni di risposta della partita della sua avversaria, che non sfrutta due opportunità per il contro-break immediato: 3-0. La qualità della risposta della n°1 del mondo cresce però in maniera esponenziale e, nel quinto gioco, il contro-break arriva addirittura a zero. È una ribattuta “alla Djokovic” la sua, sempre in campo e molto vicina alla riga di fondo, miglior modo per disinnescare il servizio della sua avversaria. La serie di tre game di fila a testa prosegue, con la 21enne di Varsavia che opera l’aggancio: 3-3. L’imprevedibilità di questa finale fa sì che, scavando a fondo per cercare un leitmotiv, lo si trova nell’ottavo game. In ogni set, infatti, questo è stato il gioco in cui è arrivato il break che ha poi deciso il parziale, e così accade anche nel parziale decisivo. A disputare un gran game in risposta questa volta è Sabalenka, che con un drittone sulla riga opera l’allungo decisivo e sale 5-3. Prima di alzare le braccia al cielo Aryna deve annullare un ultimo break point, riuscendoci con un punto condotto alla perfezione, ma al quarto match point può finalmente lasciarsi andare. Swiatek rifiuta la sconfitta e annulla splendidamente i primi tre, ma alla quarta chance la bielorussa trionfa 6-3 3-6 6-3 al termine di una finale mozzafiato, consolidando il n°1 nella race e mettendo ufficialmente nel mirino il trono della sua avversaria nella classifica generale. ...

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