You are here

WTA Miami: Rybakina batte Mertens, ai quarti troverà Trevisan. Avanti pure Sabalenka-

[10] E. Rybakina b. E. Mertens 6-4 6-3 La testa di serie n. 10 del WTA 1000 di Miami Elena Rybakina prosegue la sua striscia vincente iniziata a Indian Wells, vincendo l’undicesima partita consecutiva contro la belga Elise Mertens, sconfitta 6-4 6-3 in 1h46′, ed ora affronterà in quarti l’azzurra Martina Trevisan che ha estromesso a sua volta la n. 24 del main-draw Jelena Ostapenko: la campionessa di Wimbledon e la mancina fiorentina si scontreranno per la prima volta, con la posta in palio raffigurata dalla semifinale in Florida. Con il successo ai danni della n. 39 WTA, dunque, rimangono intatti i sogni della kazaka di poter completare il Sunshine Double dopo la conquista nel deserto californiano, del primo alloro in carriera in un evento ‘mille’. Un’eventuale conquista in back-to-back che ha rischiato seriamente di passare agli archivi come mera ipotesi svanita nel nulla al turno precedente, quando la classe ’99 di passaporto kazako ha dovuto cancellare un match point a Paula Badosa. Rybakina dà seguito al suo eccezionale periodo di forma Nel suo entusiasmante inizio di stagione, quest’ennesima affermazione della 23enne di Mosca la proietta ad un meraviglioso differenziale tra le vittorie raccolte e le – pochissime – sconfitte lasciate per strada in questa prima parte di 2023: 19-4. Ciononostante Elena, che attualmente occupa il proprio best ranking alla piazza n. 7 delle classifiche, non vuole fermarsi e dopo i viaggi che l’hanno condotta in finale sia a Melbourne Park che all’IW Tennis Garden vuole inserire nella sua personale cartina tornasole anche la vacanza tra le spiagge di Miami. Momenti salienti dell’incontro – La prima ha rompere gli indugi è stata Mertens che convertendo la quarta palla break della sua partita ha spezzato l’equilibrio nel settimo game salendo 4-3. Tuttavia la 27enne di Lovanio non è riuscita a consolidare il vantaggio offrendo sul piatto d’argento il contro-break a causa di un paio di sanguinosi doppi falli. Elena, non se l’è fatto ripetere due volte, e attraverso un winner di dritto si è portata 4-4. Poco dopo, un altro game in risposta incisivo della kazaka ha fatto sì che al terzo set point Rybakina potesse lasciare andare le sue sbracciate da fondo, in grado di forzare l’errore rivale e completare la rimonta da un break di svantaggio. Nel secondo set è stato poi ancora un combattuto turno di servizio belga a dare il là al sorpasso kazako, Elena infatti è volata subito 2-0 concretizzando la quarta chance per fare suo il game grazie ad un’ottima presa della rete con conseguente volée profonda che ha costretto Elise ha mandare lungo il suo tentativo di lob. Questo è stato l’ultimo break del match, ma non l’ultimo sussulto visto che la finalista dell’Happy Slam ha dovuto annullare quattro palle per il 3-2 prima di inerpicarsi sul punteggio di 4-1. 10 ace messi a referto dalla n. 7 WTA ma anche 25 vincenti, a fronte di 22 errori non forzati. Stessi gratuiti per Mertens, ma meno vincenti: solo 19. Grazie alla vittoria odierna, siamo 3-1 negli H2H a favore della più giovane delle due giocatrici. [3] J. Pegula b. [20] M. Linette 6-1 7-5 La bandiera statunitense continua a sventolare al Miami Open Presented By Itaù, oltre che per le gesta di Frances Tiaofe – il cui percorso nel torneo impatterà a breve con Lorenzo Sonego per un posto tra i migliori sedici della rassegna -, grazie alle prestazioni della n. 3 della classifica Jessica Pegula. La 29enne di Buffalo ha infatti estromesso dalla gara la n. 20 al mondo, nonché semifinalista in Australia nel primo Slam dell’anno, Magda Linette con il punteggio di 6-1 7-5 in quasi un’ora e venti di partita per ritornare così a far parte del lotto delle ultime otto giocatrici che competeranno, a partire già dalla giornata di domani – martedì 28 marzo -, per la conquista del titolo dopo essersi spinta sino a questo punto dell’evento già nel 2022. Un’affermazione, quella della tennista di casa sulla polacca, portata a compimento dalla n. 1 a stelle e strisce in modalità “cruise control”. Le due non si erano mai affrontate prima in un match ufficiale del Tour, tuttavia nelle ultime stagioni hanno instaurato un ottimo rapporto d’amicizia e di intesa fuori dal rettangolo di gioco allenandosi assieme spesso e volentieri proprio in Florida a Boca Raton e condividendo alcune attività non primariamente tennistiche essendo entrambe membri del WTA Players’ Council. Nonostante comunque una gestione della sfida tutto sommato agevole da parte di JP, non sono mancate le difficoltà come si intuisce facilmente dallo score del secondo set. Complessità nella risoluzione del problema, che trovano conferma nelle parole rilasciate a caldo dalla vincitrice a Tennis Channel: “Tutto stava funzionando per il meglio, poi però le cose nel secondo set si sono fatte difficili. Ho avuto la sensazione, in quel frangente di gara, che stessi esprimendo il mio tennis talvolta ad un ritmo eccessivo, troppo alto che mi costringeva ad andare fuori giri. Tuttavia sono molto contenta, di essere riuscita alla fine in qualche modo a ritrovare le energie necessarie per chiudere in due ed evitare che la partita si prolungasse“. La prossima avversaria di Pegula sarà la russa Anastasia Potapova, vittoriosa per 6-4 7-6(4) sulla n. 23 del seeding Qinwen Zheng. Il confronto con la testa di serie numero 27 del draw sarà una remake del loro match di terzo turno andato in scena appena 16 giorni fa al BNP Paribas Open e che ha visto il successo di Jessica in tre parziali. Proprio in ottica quarti di finale, l’americana si è così espressa: “Sarà davvero una sfida dura, l’ho affrontata recentemente a Indian Wells ed è stata una grande battaglia. Nell’ultimo periodo [Potapova, ndr] sta giocando ad un livello molto alto, gli ultimi tre tornei a cui ha preso parte l’hanno vista esprimere davvero un ottimo tennis. Dunque certamente mi attende una partita contro una giocatrice che in questo momento gode di tanta fiducia nei suoi mezzi. Inoltre, credo che le condizioni di gioco rapide che ci sono qui le piacciano tanto. Per poterla affrontare al meglio delle mie possibilità, dovrò trarre insegnamento dai segnali emersi durante l’ultima sfida in cui ci siamo date battaglia e migliorare così quegli aspetti del mio gioco che non hanno funzionato nel nostro ultimo confronto; ma allo stesso tempo penso che lei farà altrettanto. Quindi di sicuro, ci sarà da soffrire“. La nativa della città che è capoluogo della Contea di Erie nello Stato di New York, durante questa settimane di tennis all’Hard Rock Stadium sta confermando di essere nel bel mezzo dell’ennesimo, dando uno sguardo alle ultimissime stagioni, grande inizio di anno tennistico. Pegula ha difatti finora raccolto la bellezza di 18 vittorie nel 2023. Meglio di lei, in questo primo scorcio di stagione, solo Aryna Sabalenka ed Elena Rybakina appaiate a quota 19 successi: la bielorussa però potrebbe sganciarsi assestandosi alla cifra di 20 vittorie, qualora superasse nel suo ottavo quella Krejcikova che a Dubai l’è stata fatale. Se poi si decide di analizzare più nello specifico la capacità di essere continui negli appuntamenti di spicco presenti all’interno dei 12 mesi di competizioni sparse nelle più svariate località del globo, beh Jessica svetta su tutte le altre concorrenti avendo ottenuto negli ultimi tre anni 12 volte il pass per i quarti di eventi WTA 1000: più di tutte le sue rivali. Dal 2009 ad oggi, solo Serena e Venus Williams sono riuscite a fare di meglio con – rispettivamente – 30 e 21 quarti di finale. E’ pur vero che poi solamente in due circostanze, sulla dozzina complessiva, Jes sia stata in grado di raggiungere l’ultimo atto: sempre nel 2022, prima perdendo nel mese di maggio in altura sulla terra di Madrid da Ons Jabeur e dopo andando a conquistare quello che è sinora l’alloro più luccicante della sua carriera, la vittoria del ‘mille‘ di Guadalajara nell’ottobre scorso avendo la meglio in finale su Maria Sakkari – un cavalcata che si rivelò decisiva nel testa a testa con la greca per staccare l’ultimo biglietto valido per le Finals di Fort Worth -. Perciò, nell’ultimo triennio ci sono state certamente tenniste che hanno vinto di più in termini di tornei di tale categoria messi in bacheca, ma quanto a costanza di rendimento non ce ne per nessuna: una convinzione ulteriormente avvalorata anche dai cinque quarti ottenuti a livello Slam, a Melbourne addirittura tripletta tra il 2021, il 2022 e il 2023; al Roland Garros nel 2022 e nel Major di casa dello US Open sempre nel 2022. Ora l’obiettivo più immediato è quello di, quantomeno, pareggiare il risultato fatto registrare nel torneo lo scorso anno: dove a sbarrarle la strada fu quella Iga Swiatek che in questa edizione è fuori dai giochi per infortunio. Per quanto riguarda invece la 31enne di Poznan, si tratta della 19esima sconfitta in carriera contro una Top Ten di fronte alle quali è riuscita nell’impresa di vincere soltanto in 4 occasioni. Il suo avvio di 2023 rimane comunque positivo, con la prima semifinale Slam conquistata all’Australian Open ed un record complessivo che recita 12-7 tra vittorie e KO. Questa prima parte di stagione ci sta sicuramente mostrando la miglior versione mai ammirata di Magda, che tuttavia quest’oggi ha sofferto l’atmosfera ventilata di Miami. Tornando a trattare l’incontro più in profondità, l’aspetto del proprio tennis che certamente dà più soddisfazioni a Pegula nella performance odierna è la grande uscita dai blocchi mostrata. Qualcosa che al contrario non era andata totalmente per il verso giusto in California dove si era resa protagonista di alcune false partenze. Mentre contro Linette, dopo che erano appena passati 9 minuti aveva già messo a segno quasi 7 vincenti per salire pronti via 3-0. Dopo 19 minuti, il tabellino addirittura comunicava un perentorio 5-0 con il set inaugurale che andava a concludersi al termine di soli 28 minuti. Alla ripresa dei giochi l’andatura dell’incontro, inversamente, ha preso una direzione totalmente contraria con la n. 19 del ranking che incredibilmente si era portata in vantaggio per 5-2. Ma successivamente, sul più bello, è crollata fragorosamente mancando per due volte l’opportunità al servizio di trascinare la sfida alla frazione finale e permettendo così il rientro della beniamina di casa che, difatti, si è intascata gli ultimi cinque games del match. [27] A. Potapova b. [23] Q. Zheng 6-4 7-6(4) Anastasia Potapova centra il secondo quarto di finale in un WTA 1000 La 21enne di Saratov sapeva – e ne era conscia – già dall’avvicinamento alla sfida di ottavi contro Qinwen Zheng, che lo scontro con la 20enne cinese l’avrebbe vista muoversi in uno spazio tattico a lei insolito. Dopo infatti aver interpretato il suo consueto ruolo di giocatrice aggressiva che attacca e fa la partita, nel match poi vinto in rimonta al cospetto di Cori Gauff, il confronto con la casse 2002 asiatica richiedeva alla campionessa juniores di Wimbledon 2016 – dove, ironia della sorte considerati i venti di guerra che soffiano, superò nell’atto finale del torneo l’ucraina Dayana Yastremska – un cambio totale di paradigma nell’approccio e nell’interpretazione strategica della gara rispetto alle sue normali consuetudini. Ebbene, Potapova ha ribaltato perfettamente il copione ammirato nel match con Coco assumendo pienamente le parti di colei che doveva contenere, remare ed in generale difendersi a spada tratta dalle fiammate provenienti dal braccio di Qinwen. La spiegazione della trasformazione delle proprie attitudini naturali è stato tema caldo anche dell’intervista di Anastasia a bordo campo, subito dopo aver chiuso il match: “E’ stata una partita così diversa rispetto a quelle che di solito mi vedono protagonista, perché ho dovuto giocare in difesa vista la sua maggiore potenza. Tuttavia ho intravisto nel suo volto quasi stupore ogni volta che riuscivo a rimandare dall’altra parte i suoi colpi e questo mi ha dato grande forza“. A fine partita, il conto dei punti totali ha parlato di un equilibrio perfetto con 68 ciascuno. Tuttavia, come praticamente sempre avviene nello sport del diavolo, a far la differenza è stata la maggiore efficienza della n. 26 al mondo nei momenti critici dello scontro: ha infatti convertito quattro delle cinque palle break che si è costruita, per poi mantenere saldi i nervi nel tie-break del secondo set. Il primo parziale, invece, è stato caratterizzato da svariati strappi, ce ne sono stati tre con l’ultimo a favore della russa nell’ottavo e game e propedeutico a spedirla in battuta sul 5-4. Qui, Potapova è stata abile nel rimontare dallo 0-30 e sigillare la frazione con un punto conquistato grazie ad una formidabile difesa che ha portato l’avversaria allo stremo delle forze, e conseguentemente a non riuscire a gestire un dritto che difatti si è depositato in rete. Nel tie-break, infine, dal 4-4 Anastasia ha dato la spallata definitiva alla sfida vincendo gli ultimi tre punti del gioco decisivo, o meglio sarebbe più corretto dire li ha persi Zheng visto che la cinese ha commesso tre gratuiti. Ora per Potapova, che fra due giorni festeggerà il 22esimo compleanno, la rivincita della cocente sconfitta subita da Pegula a Tennis Paradise. Un KO che è stato difficile digerire per 27esima forza del tabellone di Miami non tanto per il risultato finale quanto più per la modalità con cui questo è arrivato, visto che ha fatto suo il primo set per 6-3 e nel terzo conduceva 3-1 prima di arrendersi 7-5. Ricordando il match andato in scena nella prima tappa del Sunshine Double, la russa ha affermato: “Sono andata molto vicina alla vittoria in quel match, ma lei in California ha dimostrato di stare complessivamente meglio di me. Ho lavorato tanto su alcune cose che non mi erano piaciute della mia prestazione contro di lei, e quindi mi auguro che stavolta funzionino meglio“. Negli altri match della sessione pomeridiana, la n. 74 al mondo Sorana Cirstea – esperta tennista rumena reduce dai quarti di Indian Wells, dove è stata fermata soltanto da Swiatek – ha superato 7-6(3) 6-4 un 1h37′ la finalista dell’Open di Francia 2019 Marketa Vondrousova (ex n. 14 WTA, adesso 103 del ranking); mentre la bi-campionessa di Wimbledon Petra Kvitova, tds n. 15, ha battuto la russa Varvara Gracheva – che all’esordio aveva centrato lo scalpo della n. 4 del seeding Jabeur, in una versione però malconcia – con lo score di 7-5 7-6(5) in 2h03′ di gioco. [2] A. Sabalenka b. [16] B. Krejcikova 6-3 6-2 (Matteo Zamponi) Dopo la grande vittoria di Sonego ai danni di Tiafoe, sull’Hard Rock Stadium sono scese in campo Aryna Sabalenka e Barbora Krejcikova, nell’ultimo ottavo di finale della parte bassa del tabellone. La bielorussa numero 2 del mondo non ha deluso le aspettative, avendo la meglio sulla ceca con un netto 6-3 6-2 in 1h07’ di gioco, ed allungando sul 4-1 nei precedenti con la numero 13 del mondo. Dopo un inizio di torneo su livelli più bassi rispetto a quanto mostrato ad inizio stagione, Sabalenka è tornata a far vedere le sue qualità ed è apparsa come un rullo compressore, non permettendo mai alla ceca di andare in vantaggio durante la partita. Il primo parziale ha un inizio equilibrato che segue l’andamento del servizio, con entrambe le tenniste che difendono bene i propri turni di battuta senza concedere occasioni all’avversaria in risposta. Ciò avviene fino al sesto gioco, in cui Sabalenka mette la freccia e si porta sul 4-2 strappando il servizio a Krejcikova. La reazione della 27enne ceca non si fa attendere, ma la palla break conquistata viene annullata dalla bielorussa, che non si fa sorprendere e chiude il primo parziale per 6-3 in 35 minuti. Dopo aver preso il vantaggio con il primo set vinto, la differenza di rendimento al servizio si amplia così come il divario tra le due giocatrici in campo. La 24enne numero 2 del mondo appare solidissima, portando a casa il 100% dei punti sulla prima di servizio nel secondo parziale, in cui ha servito con il 68% di prime palle in campo. D’altro canto, il rendimento della seconda di servizio di Krejcikova crolla al 27%, con Sabalenka che guadagna due break senza difficoltà e chiude il secondo set con un netto 6-2 in 32 minuti di gioco. La vincitrice dell’Australian Open 2023 affronterà ora la romena Cirstea in un match che appare dall’esito quasi scontato, con la bielorussa che ha ritrovato la lucidità persa per andare a caccia della vendetta su Rybakina, con cui ha perso la finale di IndianWells e che potrebbe incrociare nuovamente in finale. ...

Related posts

Leave a Comment

shares

By continuing to use the site, you agree to the use of cookies. more information

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi