Carlos Alcaraz: “Incredibile la rimonta a Parigi, ma nessun vantaggio mentale su Sinner”
Carlos Alcaraz ha ancora negli occhi, nella mente e nel cuore i tre match point cancellati uno dietro l’altro a Jannik Sinner, nella finale più lunga della storia del Roland Garros. “Ancora non ci credo“, racconta lo spagnolo a Repubblica, “ho rivisto i video della partita, di quando ero sotto 0-40 con 3 match point di Jannik. Ancora non ci credo di essere riuscito a rimontare: è difficile per me realizzare di aver vinto Roland Garros. Continuo a rivedere quei video e mi sembra ancora impossibile. La cosa strana del tennis è che a volte non hai tempo per comprendere davvero quello che hai fatto”. Il mondo della racchetta è così, rapido e, se vogliamo, schiavo di un calendario affollato che di tempo per metabolizzare non ne offre. Carlitos, però, si è voluto ritagliare dei giorni per sé stesso, per ricaricarsi in vista della stagione sull’erba, dove lo scorso anno ha incantato, al netto della falsa partenza proprio nel torneo del Queen’s, sconfitto agli ottavi di finale da Jack Draper, che 365 giorni dopo rappresenta l’insidia più grande in tabellone per lo spagnolo. “Siamo a metà anno, la stagione sulla terra è finita, dopo tanta tensione. Quindi era il momento migliore per andare via. Io ne avevo bisogno, soprattutto dopo un intenso Roland Garros: è stato bello staccare da tutto per qualche giorno”, ha dichiarato facendo riferimento alla vacanza a Ibiza che si è concesso dopo Parigi. “Divertirmi per me è importante, per poi tornare con più energia per la stagione sull’erba. Molta gente ha criticato le mie vacanze a Ibiza, ma anche il mio team era d’accordo. In ogni caso, io imparo sempre da ogni situazione”. Parole consapevoli, che non tradiscono, però, i 22 anni del fenomeno di Murcia. 5 Slam già brillano in bacheca e l’ATP 500 che si appresta a disputare è un’ottima preparazione in vista di Wimbledon, dove Carlos si presenterà da campione in carica, alla ricerca del terzo titolo consecutivo. E se per questa settimana la sfida diretta con Jannik Sinner è sospesa, in quanto il numero 1 al mondo si trova ad Halle, sui prati del Country Club chissà se verrà scritta un’altra pagina di storia da questi due fuoriclasse. “Non ho parlato con Jannik dopo quella partita incredibile. Siamo amici, ma non stretti. Tuttavia, immagino quello che avrà passato Sinner, e anche quanto male gli abbia fatto la finale di Parigi” ha detto, sottolineando come il tennis regali sempre a stretto giro l’opportunità di cancellare anche le delusioni più profonde. “La cosa bella del tennis è che non ci si ferma mai. Non hai molto tempo per staccare e riflettere, perché dietro l’angolo c’è sempre un’altra partita importante. Sono sicuro che Jannik tornerà con una forza e motivazione mai viste prima. Anche perché so bene che Wimbledon è un torneo che lo esalta. Jannik sa giocare molto bene sull’erba ed è ovviamente candidato ad arrivare in finale e vincerlo”. Jannik Sinner su erba sa esprimersi alla grande, non è più un segreto. Ed è anche l’ultimo giocatore ad aver battuto Carlos Alcaraz a Wimbledon, nel 2022. Il riscatto è per l’altoatesino affare possibile, anche se ultimamente gli scontri con lo spagnolo non sono andati come Jannik si sarebbe augurato. Gli ultimi precedenti suggeriscono cinque sconfitte consecutive, su due superfici differenti. All’appello manca l’erba, appunto. “Per Jannik si è trattato di una sconfitta dura, come ne sono capitate anche a me. Ma, sinceramente, penso che imparerà da quanto accaduto a Parigi e tornerà ancora più forte. Quindi non credo di essere in una condizione mentale superiore a lui”. Infine uno sguardo su chi potrà allargare la rivalità tra lui e Sinner, che ad oggi rappresenta una diade perfetta tra due giocatori che si sono spartiti gli ultimi sei Slam. “Penso ci siano tanti che possono competere contro di noi. Ci sono tanti giovani… Zverev poi è sempre lì. […] Mi piace guardare il francese Arthur Fils, per esempio, e penso che abbia un potenziale altissimo. Holger Rune anche, può fare cose straordinarie. […] La cosa bella del tennis di oggi è che ci sono tanti giocatori in grado di vincere e compiere imprese”. ...